mercoledì 17 ottobre 2012

Anche a Taranto "puzza" di Regione Lazio?

Antonio Scalera (presidente dell'UDC e assessore alla Provincia di Taranto) è stato un consulente della Regione Lazio, per un anno a 33mila euro lordi.
Un incarico/favore fattogli dal suo compaesano Raffaele D'Ambrosio (sempre dell'Udc), vice presidente del Consiglio della Pisana. L'incarico datogli da maggio 2010 consisteva ne "l'analisi delle problematiche relative alla residenzialità pubblica in riferimento anche alla situazione economica delle famiglie della regione".
Possibile che, ammessa e non concessa l'utilità di questa indagine per "venire incontro alle esigenze delle famiglie del Lazio, colpite dalla crisi economica" (come viene affermato ufficialmente), possibile che non ci fossero nel Lazio persone competenti per questo incarico?
La risposta pubblica sarebbe che "Scalera avrebbe ottenuto questa consulenza in virtù del suo lavoro come funzionario dello IACP di Taranto" - quindi per i suoi "meriti" (o "demeriti" - visto che non ci risultano a Taranto grandi opere dello Scalera e che la gestione dello Iacp è stata oggetto di varie denunce degli abitanti di questa case popolari o di chi ne aveva diritto e si vedeva scavalcato).
Ma ammesso e NON CONCESSO! che questo tipo di consulenze non rientrino nell'uso allegro di fondi pubblici che è venuto fuori nella Regione Lazio con lo scandalo Fiorito, non è un abuso di soldi pubblici far venire "un consulente amico" da 500 Km di distanza, con tutti i costi che comporta?

Calderita

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