mercoledì 3 ottobre 2012

infedele - il silenzio operaio

AllIilva e indotto vi sono 15 mila operai. Alla puntata  de L'Infedele, eccetto Ranieri e Battista, cittadini del Comitato, e la voce dei capi dall'altoformo e di uno in platea ,  pressocchè nessuno di essi ha parlato, mentre si sono ascoltate voci, tra isteria e protagonismo, che chiedono che l'Ilva chiuda e che gli operai diventino una massa di assistiti a perdere.
I tre sindacalisti sul palco sembravano tre sagome, tra argomenti deboli e silenzio sulle proprie responsabilità.
Lerner sembrava più sensato della platea che aveva organizzato.
Il giud. Carbone portava le buone ragioni della magistratura per l'inchiesta ma nessuna inchiesta giudiziaria può camminare a prescindere dagli effetti sulla classe operaia e dalle conseguenze sociali.
Il sindaco difendeva se stesso brandendo carte.
La sociologa Anna Maria Rivera, che a Taranto non ci vive da 40 anni, era catapultata sul palco da chi e perchè e in rappresentanza di chi e che cosa?  Quando ci viveva si riteneva comunista e spesso a quelle portinerie ci veniva, quando scrive di immigrati è spesso lucida e precisa, ma ora tira fuori in maniera più strumentale che non si può la sorella Paola Rivera, una compagna sempre sulla trincea della classe operaia, che mai pensiamo in vita sua ha sostenuto che l'Ilva dovesse chiudere, che è tragicamente scomparsa per tumore, tout court addebitato alla presenza dell'inquinamento, perchè, essendo vegeteriana, non poteva che morire per tumore dell'Ilva ...
Gli operai non hanno più voce e rappresentanza in questa città, chi li doveva rappresentare ne tradisce gli interessi di classe, altri oggi non si sentono più operai ma soprattutto cittadini e possono dire che non importa che l'Ilva chiuda o no;
costoro oggi sembrano prevalere, ma nell'universo mediatico di TV e internet.
Ma nella realtà della più grande fabbrica del nostro paese e perfino nella realtà delle masse popolari dei quartieri più disagiati altro cova e va covato.

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