domenica 11 novembre 2012

quotidiano sulla manifestazione di ieri

    RSS

Lo sciopero. I lavoratori del reparto Movimento Ferroviario (Mof) dell'Ilva di Taranto, dove il 30 ottobre scorso è morto in un incidente sul lavoro l'operaio 29enne Claudio Marsella, proseguiranno ad oltranza lo sciopero in atto sin dal giorno dell'incidente. Lo hanno fatto sapere alla manifestazione che sta per iniziare a Taranto, indetta dall'Unione Sindacale di Base (Usb). Inizialmente lo sciopero era stato indetto fino alle 7 di domani. Gli operari chiedono di avere un incontro con l'azienda perché risponda ad una serie di richieste avanzate in materia di sicurezza.

Il corteo. Un furgone con lo striscione e la scritta "Ciao Claudio", insieme alla foto del giovane, apre il corteo di protesta che sta per prendere le mosse a Taranto in coincidenza con la manifestazione organizzata dall'Unione Sindacale di Base a sostegno dei lavoratori dell'Ilva di Taranto. All'interno del furgone, chiuso da vetri trasparenti, campeggia una scritta: "Gli accordi sono vostri, le vite sono nostre. Firmato i lavoratori Mof-Ilva". Alla manifestazione i lavoratori del reparto in cui lavorava Marsella indossano una maglietta bianca sulla quale è stampato il volto del giovane operaio deceduto. Al corteo al momento partecipano anche esponenti dei llo slaiCobas e del Comitato Donne per Taranto. E' presente anche un gruppo di cittadini di nazionalità curda con cartelli con scritte: "Pace in Kurdistan". Nel corteo c'è anche Dario Marsella, fratello maggiore del 29enne Claudio.

«Usciamo dai soliti schemi». «In 17 anni all'Ilva ci sono stati 42 morti per infortunio sul lavoro. Troppi. C'è la possibilità di cambiare il destino se usciamo dagli schemi partitici e dei sindacati tradizionali». Lo ha detto Francesco Rizzo, portavoce dell'Unione Sindacale di Base. Rizzo ha stigmatizzato l'assenza di rappresentanti del comune al corteo. «Questo significa - ha commentato - che si continua a rimpastare lontano dai cittadini». Rizzo ha inoltre criticato l'atteggiamento dell'azienda, che fino ad ora non ha risposto alle richieste avanzate dai lavoratori del reparto, ma anche i sindacati Fim, Fiom e Uilm per un accordo definito «capestro» stipulato nel 2010 con il quale si prevedeva tra l'altro la presenza di un solo macchinista alla guida dei locomotori del reparto Movimento Ferroviario. Claudio Marsella stava per l'appunto manovrando un locomotore per agganciarlo ai vagoni ed era solo quando è rimasto schiacciato, morendo poi in ospedale.

Il fratello: fate qualcosa. «Claudio lavorava per avere una famiglia, un futuro, per fare tutto. Non è riuscito a fare nulla. Fate qualcosa voi». Lo ha detto Dario Marsella, fratello dell'operaio Claudio, prendendo la parola al termine della manifestazione. «Chiedo a tutti di fare le cose con il cuore - ha proseguito Dario Marsella - perché in casa rimane il ricordo di quello che si è seminato e solo se si è seminato del bene si può vivere meglio». «Io purtroppo sono rimasto solo» ha concluso ricordando che un altro suo fratello, prima della morte di Claudio, era scomparso in un incidente stradale. «Per questo dico: fate qualcosa. Grazie».

Nessun commento:

Posta un commento