lunedì 10 dicembre 2012

Una lettera: "Sindaco Stefano... dia le dimissioni!"

Da una lettera apparsa sul Corriere del Giorno di sabato 8 dicembre:

"... Egregio Sindaco Dr. Ippazio Stefano, sono un ragazzo di vent'anni, frequento l'università di medicina e chirurgia...
Le scorse elezioni comunali che hanno visto lei protagonista le ho vissute intensamente...Ho ascoltato con attenzione ogni sua conferenza, sono stato promulgatore delle sue idee, in quanto medico e data la sua ideologia politica, lei per me è stato un vero e proprio punto di riferimento... pensavo "un uomo che si occupa di una missione così nobile, che è dedito al suo lavoro, quello di dare sollievo alla sofefrenza dei pazienti, per di più dei bambini, non può venir meno ai suoi impegni, non può tradirci...
Tuttavia mi sbagliavo, devo ricredermo e riconoscere che lei non è diverso dagli altri, è il perfetto prototipo del politiche che per antonomasia rappresenta quello che di pù basso si può intendere quando si fa riferimento al termine politica. Dopo aver letto le "sconcertanti" intercettazioni tra lei e il delegato alle relazioni esterne dell'Ilva Archinà, il senso di sgomento nei confronti della politica, in me già intrinseco per carità, è arrivato a un punto di non ritorno. Nelle sue parole e nei suoi occhi leggevo speranza per il popolo tarantino tribolato dalle diverse vicissitudini, ma lei ha infranto tutto e continua a farlo non intervenendo sulle importanti questioni che stanno riguardando Taranto in questo momento storico...
Presumo che le pressioni esercitate dai vertici dell'Ilva e dai massimi gradi istituzionali abbiano influito sul suo atteggiamento così passivo e alle volte persino accondiscendente, ma la prego di riflettere, di non abbandonare Taranto e i tarantini al loro destino, rievochi gli alti ideali che l'hanno spinta a diventare medico prima e sindaco poi. Si opponga, lotti per Taranto accanto alla magistratura!
Altrimenti... come giovane di questa città le consiglio di convocare in seduta straordinaria il consiglio comunale e rassegnare irrevocabilmente le dimissioni, simbolo della sua sconfitta, personale prima e politica poi...
Gianluca Messina.

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