giovedì 31 gennaio 2013

la UIL dice si alla cassaintegrazione di massa all'ilva


Uil. «Occorre definire subito il ruolo del commissario per le bonifiche e del garante per l'attuazione dell'Aia, magari con qualche provvedimento immediato come l'apertura del primo cantiere per la caratterizzazione delle aree più inquinate». Lo sottolinea in una nota il segretario provinciale della Uilm di Taranto, Antonio Talò, riferendosi alla situazione di stallo che sta caratterizzando la vertenza Ilva. «A prescindere dall'esito della complessa vicenda giudiziaria - aggiunge Talò - è necessario che l'azienda renda noto quanto prima il piano industriale, strumento indispensabile per inquadrare il futuro dell'Ilva. Conoscere gli investimenti da attuare, il relativo cronoprogramma e le risorse disponibili è il presupposto essenziale per restituire certezze ai lavoratori e alla città». Se è vero, conclude Talò, che «la cassa integrazione è inevitabile e strettamente collegata a questi lavori, è vero anche che occorrerà utilizzare questo ammortizzatore sociale con equità, garantendo rotazione tra le maestranze, tempi brevi e, soprattutto, adeguata copertura finanziaria, altrimenti andremmo incontro a esuberi strutturali». Quanto alla presunta manifestazione di interesse per rilevare l'Ilva da parte di gruppi stranieri, la Uilm «ribadisce la propria posizione: con o senza la famiglia Riva, lo stabilimento di Taranto deve continuare a essere una risorsa economica e occupazionale della città».

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