venerdì 15 marzo 2013

Il sistema Archina' e la gestione delle discariche

Conte, segretario de i Verdi a Statte, critica gli assessori Mancarelli e Nicastro: "Revochino immediatamente l'autorizzazione all'Italcave. Continuare a smaltire rifiuti provenienti da altre regioni d'Italia ci ha ridotti ad un immondezzaio"
Non c'è solo l'Ilva a Taranto. Non sono soltanto le industrie pesanti ad inquinare e ad arrecare malattie mortali in questa sfortunata – e desolata - area del Paese. Esistono anche le discariche, luoghi ibridi e obsoleti dimenticati dagli uomini, a segnare il degrado dei nostri luoghi.
In Europa, fatta eccezione per l'Italia, le discariche sono state messe al bando da anni, ormai. Assieme ad alcuni Paesi nordafricani e del Sud-est asiatico, siamo gli unici al mondo a smaltire i rifiuti sotterrandoli nelle viscere della terra. Costruiamo buche per nascondere le nostre malefatte. Sperando di riempirle, subito dopo, di lauti guadagni. Alla base di ogni pratica ancestrale, di ogni lotta contro la modernità, c'è sempre una presunta civiltà che, ipocritamente, va rivendicata. Salvaguardata. Una civiltà che cozza, va a sbattere contro il muro del buon senso.
La gestione della discariche nella nostra provincia ne è un fulgido esempio. Per Conte, segretario de i Verdi a Statte, “Le discariche, al pari di quanto già verificatosi con l'Ilva, ripropongono il sistema Archinà: una trama di loschi e trasversali affari politico-economici dalla dubbia legittimità”.
Ecolevante, Vergine e Italcave sono tre siti che, per il fabbisogno complessivo dei comuni del tarantino, avrebbero dovuto cessare le proprie attività da diversi anni. E, invece, niente. All'Italcave, la più grande discarica di rifiuti speciali dell'Italia meridionale, ubicata alle porte del quartiere Feliciolla, dopo l'immondizia di Napoli vengono stoccati, da diverse settimane, rifiuti provenienti dalla Calabria.
“Considero – continua Conte – ipocrita l'atteggiamento avuto dagli assessori Mancarelli e Nicastro su questa vicenda. Invece che revocare le autorizzazioni, porre fine a questo ennesimo disastro ambientale, si nascondono dietro un dito. Siamo diventati l'immondezzaio d'Italia”.
Ma Conte non risparmia critiche neanche agli organi d'informazione. “Ho convocato una conferenza stampa questa mattina, dinanzi ai cancelli dell'Italcave, per denunciare questo stato di cose. Tranne un paio di giornalisti, non si è presentato nessuno. Molto probabilmente alla stragrande maggioranza della stampa tarantina non interessano questi argomenti. Il sistema Archinà, l'omertà e l'intimidazione fraudolenta, nella nostra provincia, sono divenuti un vero e proprio modello comportamentale”.
Inquinati e dimenticati da Dio. E' la triste vicenda della Taranto di questi ultimi anni.

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