giovedì 25 aprile 2013

Manifestazione antifascista a città vecchia

Circa 200 compagni e compagne, in prevalenza giovani, hanno risposto oggi a Taranto all'appello del Comitato di quartiere Citta Vekkia e del CMA per la manifestazione antifascista del 25 aprile.
Un appello raccolto dal circolo proletari comunisti e dai rappresentanti dello Slai cobas per il sindacato di classe degli operai dell'Ilva e dei lavoratori precari e disoccupati
La manifestazione ha avuto come teatro la città vecchia. E questa è stata una buona scelta, perchè l'antifascismo ha avuto in questa zona della città la sua storia più importante che negli anni si è cercato di seppellire nel silenzio.
Per questo la manifestazione è partita con la posa di una lapide alla discesa Vasto, salutata con applausi e pugni in alto, su cui era scritto: “25 aprile 2013 – In memoria del “torripenna” quartiere popolare e antifascista sgomberato e demolito dalla dittatura – I compagne e le compagne”.
Poi c'è stato il corteo in cui spiccavano bandiere rosse, finalmente tornate a sventolare in un corteo cittadino, dopo mesi in cui il “niente bandiere” è stato il lait motiv delle manifestazioni cittadine di Liberi e pensanti e ambientalisti, anche oggi assenti come componente organizzata, anche se diversi compagni e operai che fanno riferimento a questa componente hanno partecipato a titolo individuale.
“Ora e sempre Resistenza” e “Bella ciao” sono stati più volte lanciati e ripresi nel corteo; così come non sono mancate scritte e affissioni per tutte le vie e i vicoli del quartiere.
E' stato un antifascismo niente affatto rituale perchè la manifestazione l'ha legato alla situazione che vive oggi il quartiere e ha fatto di questo il tema prevalente della manifestazione, ottenendo sostegno e consenso dagli abitanti del quartiere.
La citta vecchia viene da un lato lasciata nell'incuria dall'amministrazione comunale, dall'altro consegnata nelle mani di privati e ricchi che si appropriano di locali e parti significative per trasformarli in virtuosi club radical chic o in ristoranti, caffè cari; mentre per gli abitanti ridotti a 1300 la vita continua ad essere segnata da disoccupazione, povertà, disgregazione, in un territorio colpito dall'inquinamento e ora anche dal blocco strumentale e improvvido della miticoltura.
Il corteo ha attraversato i vicoli anche meno battuti del quartiere, proprio a volerne riprendere la storia e lanciare un appello alla lotta e alla ribellione.
Davvero un 25 aprile antifascista e di lotta che è importante non resti fino a sé stesso, che segno una ripresa in termini sociali e politici e in contenuti antagonisti e antifascisti della lotta in città su tutti i piani, da quella contro padron Riva a quella contro la Marina e la militarizzazione, lo Stato, le amministrazioni locali che, al di là del partito di appartenenz,a sono tutte dedite alla malapolitica e al malaffare.

Proletari comunisti
25.4.13

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