giovedì 13 giugno 2013

L'Usb dice: niente di buono - ma lo slai cobas nel suo volantino di martedì ha ben spiegato di che si tratta: "Il governo per decreto ci ha imposto Bondi, per fare gli interessi di Riva, ristrutturare la fabbrica con una facciata di messa a norma, per restituirla poi a Riva perché faccia nuovi profitti ma con meno lavoratori.

«La conferma che non vi è niente di buono, nelle dichiarazioni aziendali, la troviamo nel fatto che si dichiarano esuberi e fermate di impianti, ma di lavori di adeguamento, tranne che genericamente, non se ne parla proprio». Lo sottolinea in una nota il coordinamento provinciale dell’Usb (Unione sindacale di base) riferendosi all’annuncio della direzione dell’Ilva relativo alla prossima fermata dell’Altoforno 2 e di altri impianti che provocherà, di conseguenza, un esubero di 800 lavoratori. «Se devono fermare gli impianti per mancanza di commesse - aggiunge l’Usb – approfittino per fare i lavori di adeguamento ambientale, e presentino un piano industriale. Diversamente confermerebbero di non aver mai avuto intenzione di metter mano al portafoglio e che alla proprietà interessano solo due cose: la scarcerazione dei Riva e la possibilità di tirare a campare fino al 2015 senza mettere un euro».
Il sindacato di base fa presente che «lo scenario non è dei migliori, prima il fermo dell’Afo1, poi delle batterie, ora l'Afo2 e Acciaieria 1, Colata continua 1 e 5. E tutto avviene con la maggioranza dei lavoratori del Laf (Laminatoio a freddo) già a casa da mesi, oltre a quelli del Pla 2 (Produzione Lamiere), del Treno nastri 1,dei Rivestimenti e dei Tubifici che lavorano a intermittenza. Di strano – conclude l’Usb – c'è che la dichiarazione di esubero e fermata aziendale avvenga all’indomani dell’ennesima richiesta di scarcerazione, rigettata dal gip».

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