venerdì 2 agosto 2013

in regione tutti ladri ! Rimborsi ai gruppi consiliari irregolari in Puglia 9 su 10 Corte dei conti boccia bilanci

BARI - La Corte dei Conti «frusta» i politici alla Regione e boccia il 90 per cento dei bilanci dei gruppi consiliari. Conti del bar, ristorante, biglietti della Fiera, spese astronomiche di telefonini e spese di rappresentanza ingiustificate. Per non parlare di pieni fatti contemporaneamente nello stesso giorno (di diesel e benzina) o di conti «salati» al ristorante pagati cash in barba alle regole sulla tracciabilità finanziaria. Pur se la Regione Puglia non può essere paragonata (per ora) al Lazio, alla Lombardia o alla Basilicata dove si sono abbattuti cicloni giudiziari sugli sprechi a carico di Pantalone, i giudici contabili pugliesi richiamano all'ordine i partiti politici dettando la linea sul rispetto di regole. Una decisione, quella pubblicata l'altro giorno dalla sezione di controllo dopo il «faro» acceso un mese fa con le richieste di chiarimenti, che passa in rassegna i rendiconti dei vari gruppi consiliari di via Capruzzi facendo emergere uno spaccato di «consuetudini» che la dicono lunga sulla gestione allegra dei contributi.

Ad onor del vero, va detto che la Puglia è una delle regioni italiani che «regala» ai gruppi il minor numero di fino: fino all'anno scorso erano 750 mila euro, mentre da quest'anno - con le nuove regole - arriveranno a non più di 350 mila (5mila euro a poltrona) salvo poi ridursi quando si ridurrà il parlamentino.decisione a sorpresa La scure della Corte dei conti è stata un po' inaspettata per tutte le regioni italiane: occorre fare un passo indietro e arrivare alla legge 213 del 2012, varata dal governo Monti prima di Natale scorso) che ha previsto l'obbligo di rendicontazione da parte dei gruppi consiliari regionali sulle entrate e sulle spese rappresentate dall'utilizzo dei contributi pubblici.

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