martedì 27 agosto 2013

verso la ripresa - ENI e ALENIA esportano e fanno profitti sulla pelle di operai e cittadini

I dati dell'export 2012 registrano un aumento nella provincia di Taranto del 18,2, superiore alla media regionale e all'intera area del mezzogiorno.
E questi sono dati che sembrano sorprendenti data la crisi dell'Ilva. Ma in realtà essi dipendono dal pieno funzionamento dell'ENI e dell'Alenia. I giornali salutano positivamente questi dati. NOI NO!
Perchè dietro i successi dell'ENI vi sono l'inosservanza delle norme sulla sicurezza e la tutela dell'ambiente che stanno impestando la città di gas, e gli appalti al massimo ribasso che stanno mettendo a rischio i posti di lavoro e i diritti ora degli operai della Rendelin e De Pasquale, poi di tutto l'appalto.
Dietro i successi dell'Alenia, vi è l'estendersi della produzione di tipo bellico, vi sono operai ridotti a soldatini della produzione sotto il comando congiunto di capi e sindacalisti venduti, vi sono le condizioni dell'appalto dove i lavoratori sono sempre più tenuti nella precarietà e nella flessibilità e quindi nella mancanza di diritti e nella ricattabilità, anche qui con l'aperta alleanza tra padroni e padroncini delle ditte dell'appalto e sindacalisti ad essi legati.
Quindi più produzione solo a servizio dei profitti, sulla pelle degli operai e della città.
Noi lottiamo perchè questo salti. Perchè se questo non salterà il futuro di Taranto sarà sempre e soltanto di una città militarizzata, inquinata – e qui non solo per l'Ilva, come si vede, ma per altre industrie che si vedono anche elogiate come alternative all'Ilva.

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