martedì 24 settembre 2013

Nell'appalto ENI si comincia a cambiare rotta dove sta lo slai cobas

In controtendenza alla linea negativa nel cambio appalti all'Eni che ha visto nei mesi scorsi, in particolare quest'estate, varie lotte degli operai tutt'ora non vinte per colpa di Eni, aziende subentranti ma anche per responsabilità dei sindacati confederali, in questo mese nel passaggio dell'appalto magazzino dalla Rendelin alla nuova ditta Idealservice, TUTTI gli operai sono passati alla Idealservice, con contratto sempre a tempo indeterminato e con lo stesso livello contrattuale.
In questa Ditta era, ed è, presente lo slai cobas, i cui operai, pur non essendo allora direttamente interessati, hanno partecipato e sono stati in prima fila negli scioperi, nei blocchi dei varchi Eni dei mesi scorsi.
Sarà come sarà, ma l'unico cambio di appalto che non ha messo fuori gli operai è stato questo in cui sta lo slai cobas, che fin dall'inizio ha detto chiaro la sua posizione ferma ad aziende ed Eni: assunzione a TI di tutti i lavoratori, nessun peggioramento di livello.
Negli altri cambi di appalti, invece, gli operai dopo aver lottato sono ancora senza certezze lavorative, e sulla loro situazione è calato il silenzio dei sindacati confederali, che forse come in altre occasioni stanno cercando di "risolvere" le situazioni a livello individuale, che vuol dire comunque una sconfitta per la classe operaia. 
I sindacati confederali per questi lavoratori sono responsabili prima di aver frenato gli operai nei momenti caldi di lotta per far destistere dai blocchi ai varchi che effettivamente mettevano in crisi l'Eni, di essersi fatti portavoci tra gli operai delle intimidazioni della polizia e delle pressioni del Prefetto a mettere fine alla lotta, di aver messo fine a scioperi e blocchi quando ancora non avevano ottenuto niente di reale difesa dei posti di lavoro nei tavoli di incontri.
Gli operai slai cobas della Rendelin appalto magazzino, attivissimi nella lotta e nei blocchi, hanno sempre contrastato questo andazzo.
Questa fermezza ha permesso anche un riconoscimento diverso da parte sia della ditta cessante che della ditta subentrante. A dimostrazione che non la mediazione ma la rigida difesa degli interessi operai paga!

Con questa linea ora affronteremo i rapporti con la nuova ditta, perchè tutti i diritti degli operai siano mantenuti, in particolare "buoni pasto" e cambio tuta come parte dell'orario di lavoro, ecc.

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