mercoledì 25 settembre 2013

usb critica un titolo e un commento...ma non è il caso di offendersi

Cari compagni, non capisco proprio da dove tirate fuori il titolo e il breve commento che avete dato al nostro comunicato stampa. E' grave ciò che avete scritto. USB non "copre le responsabilità dei padroni italiani". Quanto alle nazionalizzazioni, noi riteniamo che esse siano assolutamente necessarie per mantenere occupazione e lavoro buono. Si può essere d'accordo o meno ma le vostre considerazioni sono eccessive ed offensive. 
Fabrizio Tomaselli - Esecutivo nazionale USB

cari compagni 
non è il caso di essere permalosi, abbiamo fatto con frasi un po forse troppo secche, una critica politica che non intende offendere nessuno
l'italia compagni non è una colonia ma è una delle potenze imperialiste del mondo, certamente un po' in declino e le industrie private italiane non sono in crisi perchè colonizzate, in questo senso dire colonia, significa coprire le responsabilità dei padroni italiani. Non è vero che le industrie in mano straniere siano peggio delle industrie in mano italiane, capitalisti gli uni, capitalisti gli altri. Infine non vediamo come e perchè le fabbriche nazionalizzate fermo restando il sistema capitalistico e il potere economico e politico dei padroni manterrebbero occupazione e lavoro buono.
Questo riteniamo siano parole d'ordini illusiorie, riformiste e fuorvianti,  che non portano al risultato che voi e noi vogliamo , cioè lavoro e salute.
E' un dibattito che si può fare senza frasi offensive, ma che va fatto e va fatto mentre siamo tutti impegnati alla riuscita dello sciopero e della manifestazione nazionale di roma del 18 ottobre.


italia colonia - USB nazionale copre le responsabilità dei padroni italiani ed esalta l'industria di stato come soluzione - ma lo stato di chi è se non degli stessi padroni associati - non è per questo che si deve scioperare il 18 ottobre !


Italia colonia? Nazionalizzare Ilva, Fiat, Alitalia, Telecom



“Negli ultimi decenni le attività industriali e quelle relative ai servizi cedute ad imprenditori esteri sono aumentate in modo esponenziale. Non esiste più un settore produttivo strategico o comunque caratteristico del nostro paese che sia interamente o prioritariamente in mani italiane”, dichiara Fabrizio Tomaselli dell'Esecutivo nazionale di USB.
“In queste ore, mentre la Fiat è sempre più americana con i soldi degli italiani, si decidono le sorti di Alitalia e il probabile passaggio totale ai francesi, mentre Telecom passa in mano agli spagnoli. Senza parlare poi dell'acciaio che i Riva hanno trasformato in un'arma letale contro i lavoratori e la città di Taranto”, prosegue il rappresentante sindacale.
“Qualcuno tenta di giustificare il tutto con la “globalizzazione” dei mercati, sostenendo che chi si oppone è un nostalgico nazionalista. Del tutto falso!” prosegue Tomaselli, “noi non siamo nazionalisti, non riteniamo che un padrone italiano sia migliore o peggiore di un francese o un tedesco, ma siamo convinti che le attività strategiche di un paese debbano rimanere sotto il controllo del pubblico e dello stato, che l'Italia sia ormai diventata una colonia dove i predatori di turno possono muoversi ed operare liberamente.”
“E' per questo - conclude il sindacalista di USB, che riteniamo che Ilva, Fiat, Alitalia, Telecom e tante altre aziende come queste debbano essere nazionalizzate e rappresentare un vero patrimonio del sistema pubblico italiano. Se questo vuol dire disconoscere accordi e meccanismi economici internazionali ritenuti ormai cogenti soltanto per i paesi più deboli, allora vuol dire che questi accordi vanno rigettati e disconosciuti, aprendo una stagione di riappropriazione dei mezzi di produzione e degli strumenti attraverso i quali far sviluppare l'occupazione, migliorare lo stato sociale e creare le condizioni di un concreto sviluppo dell'economia reale, contro le politiche delle banche, delle istituzioni economiche internazionali e le speculazioni finanziarie. Ed è anche per questo che il 18 ottobre sarà sciopero generale.”





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