sabato 26 ottobre 2013

Peacelink denuncia - inquietante ritardo nella comunicazione al pubblico delle violazioni dell'Aia Ilva.

Comunicato
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>Dobbiamo sottolineare l'inquietante ritardo nella comunicazione al pubblico
delle violazioni dell'Aia Ilva.
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>In queste ore, alcuni siti web hanno comunicato, come se fosse una
informazione carpita segretamente, quella che invece dovrebbe essere una
relazione di pubblico dominio: l'ispezione ufficiale all'Ilva che accerta il
non rispetto dell'Aia. La trasparenza sembra essere il tallone d'Achille di
tutta la nuova gestione Aia del ministro Orlando che pure prometteva novita'
rispetto a Clini. Ci riferiamo all'ispezione Ispra/Arpa all'Ilva del 10 e 11
settembre, la cui relazione ispettiva e' stata comunicata al Ministero
dell'Ambiente il 25 settembre e protocollata il giorno dopo. Ma a cio' non e'
seguita alcuna informazione al pubblico.
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>E' gravissimo.
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>E' infatti passato un mese e questa relazione Ispra/Arpa non e' stata apparsa
su alcun sito istituzionale.
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>Siamo letteralmente sconcertati e indignati.
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>Infatti - e non e' un caso - la relazione conteneva l'accertamento di ben 11
violazione dell'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) dell'Ilva.
>
>In un paese europeo normale sarebbero gia' partite le procedure per
sanzionare l'azienda. Ma cio' non e' avvenuto e - ancora peggio - va detto che
queste violazioni erano state gia' accertate anche in precedenti visite
ispettive senza che nessuna autorita' preposta applicasse la legge facendo
scattare le sanzioni, cosi' come richiesto dal Garante della Privacy, rimosso
con una solerzia degna di miglior fine. Oggi, dopo la cancellazione del
Garante, si fanno passare settimane e settimane di silenzio, in attesa, noi
riteniamo, che l'Aia venga provvidenzialmente modificata in peggio dagli
"esperti" e che vi sia una sanatoria delle prescrizioni violate. Questa e' la
reale funzione nel piano ambientale di Ronchi.
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>Cio' e' inammissibile: la salute non ammette proroghe e sanatorie.
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>Tutto questo PeaceLink e il Fondo Antidiossina lo segnaleranno alla
Commissione Europea perche' costitisce una grave anomalia tipicamente italiana,
un'intollerabile deroga rispetto alle direttive europee che prevedono sanzioni
e non sanatorie per le industrie che inquinano e non rispettano l'Aia.
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>Alla Commissione Europea (che tiene aperta la procedura di infrazione
sull'Ilva) e alla magistratura rivolgiamo il nostro appello perche' a Taranto
venga riportata la certezza del diritto e la garanzia della salute.
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>Alessandro Marescotti
>Presidente di PeaceLink
>
>www.peacelink.it
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