sabato 12 ottobre 2013

Vestas - una trattativa che si rompe... ma non si era mai realmente aperta! Senza la lotta dura autorganizzata qui non si raggiungno neanche i cosiddetti 'accordi storici' che vanno vantando i confederali per Natuzzi, Bridgestone, che nella sostanza sono sempre esuberi e peggiori condizioni di lavoro e salario

Vestas, si interrompe
la trattativa sugli esuberi



TARANTO - I sindacati Fim, Fiom e Uilm, dopo l'incontro odierno al ministero dello Sviluppo economico nel quale si è registrata la rottura della trattativa per scongiurare i 120 esuberi annunciati dalla Vestas e la chiusura della sede 'Nacelles' di Taranto, che produce generatori del tipo V90, hanno dichiarato l'assemblea permanente dei lavoratori dello stabilimento e di tutti i dirigenti sindacali del sindacati provinciali e di categoria dei metalmeccanici. L'assemblea, è detto in una nota della Fim Cisl, terminerà «nel momento in cui le trattative riprenderanno, alle condizioni di legge e di contratto». La procedura degli esuberi era stata sospesa per sette giorni in vista dell'incontro di oggi, a conclusione del quale non c'è stato alcun accordo.

''Siamo sconcertati ma continueremo ad insistere perché Vestas si sieda ad un tavolo e prenda in considerazione le proposte del territorio e del governo italiano''. Così l'assessore regionale della Puglia al lavoro, Leo Caroli, commenta in una nota la rottura della trattativa per evitare i 120 esuberi alla Vestas verificatasi nell'incontro odierno a Roma al quale ha partecipato lo stesso esponente della giunta Vendola. ''In Italia infatti - spiega Caroli - esistono ammortizzatori sociali che a differenza, ad esempio, di quelli danesi, scattano solo nel caso di esistenza dell'azienda e dei posti di lavoro perchè finalizzati alla tutela del tessuto produttivo. Vorremmo che il management di Vestas ne prenda atto e si comporti di conseguenza, rispettando i lavoratori e le loro famiglie e le leggi e gli accordi italiani''. ''L'incontro è durato quasi otto ore - prosegue Caroli - ma come in un disco rotto i rappresentanti dell'azienda danese hanno ripetuto che avrebbero cessato l'attività il 31 dicembre, rendendo esecutivi i licenziamenti. L'azienda ha rifiutato l'invito della Regione a predisporre un piano industriale di conversione produttiva, che avrebbe potuto essere cofinanziato dagli strumenti a disposizione della Regione e dello stesso Ministero a sostegno degli investimenti''. L'assessore sottolinea che i rappresentanti aziendali ''non hanno saputo neppure impegnarsi per un piano industriale per il consolidamento e l'implementazione delle attivita' degli altri due stabilimenti tarantini, che producono pale e sostegni per i generatori eolici, piano che poteva rendere sostenibile la ricollocazione degli esuberi di Vestas Nacelles''.

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