giovedì 14 novembre 2013

Ai lavoratori Vestas non piace e non convince proprio l'accordo firmato - I sindacalisti confederali si arrampicano sugli specchi: da un lato dicono che è un buon accordo e dall'altro, a fronte della protesta degli operai, dicono che devono vigilare sulla sua applicazione, che fa acqua da tutte le parti.

(Da art. di Gianmario Leone)
"... ancora una volta non vincerà il lavoro, né i diritti dei lavoratori: a spuntarla sarà ancora una volta un’azienda privata. In questo caso la multinazionale danese Vestas.... I lavoratori difficilmente potranno esultare per quanto “concordato” ieri a Roma tra le parti (per il Comune era presente Gionatan Scasciamacchia assessore del Comune di Taranto...). Perché se da un lato la Vestas si è detta disposta a revocare la procedura di mobilità annunciata per i 124 lavoratori del sito Nacelles, dall’altro ha imposto la chiusura dello stesso. I rappresentanti dell’azienda danese hanno infatti messo sul tavolo la seguente proposta: un investimento di 9,5 milioni di euro, ma sullo stabilimento Vestas Blades (dove si realizzano le pale eoliche) per realizzare in loco anche la produzione delle pale eoliche della turbina “V112” attualmente prodotta in Spagna.
Dunque, il cuore della produzione della Vestas a Taranto, il sito Nacelles dove sino allo scorso 30 settembre si realizzavano le turbine “V90”, chiuderà definitivamente i battenti il prossimo 31 dicembre...
la bozza di accordo redatto ieri a Roma, prevede anche altro...
In primis, l’attivazione della procedura di cassa integrazione guadagni per 12 mesi prorogabili per altri 12 per cessazione di attività in sostituzione della procedura di mobilità; dei 124 lavoratori del sito Nacelles, 38 saranno assunti sin da subito nei siti Vestas Blades (dove attualmente sono impiegati 3 dirigenti, 59 impiegati e 188 operai) e Vestas Italia (che si occupa della commercializzazione, della manutenzione e dell’assistenza dei sistemi eolici, sito a San Giorgio e dotato di 56 unità, tra dirigenti, quadri, impiegati e operai); per altre 34 unità invece, ci sarà la possibilità di essere ricollocati "volontariamente" in altre sedi in Europa; altre 50 unità saranno invece formate con corsi di riqualificazione co-finanziati dalla Regione Puglia, ed in un secondo momento potrebbero essere integrate nello stabilimento Vestas Blades; infine, per tutti coloro i quali non accetteranno quanto previsto dall’accordo, ci sarà la possibilità dell’esodo volontario mediante incentivo.

Eppure, le istituzioni ieri hanno parlato di soddisfazione per l’accordo raggiunto con l’azienda danese. “Non possiamo che ritenerci soddisfatti – ha commentato l’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli - innanzitutto se si pensa a come questa vertenza era cominciata e al rischio della assenza di qualsiasi apertura...".
Dello stesso tenore le dichiarazioni del Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, che ha dichiarato come “l’accordo odierno segna una svolta. La società si è impegnata ad un investimento che sviluppa una produzione di alta tecnologia nel comparto delle pale eoliche, rafforzando la competitività internazionale di Vestas Blades. Si aprono quindi prospettive di lungo periodo per l’insediamento di Taranto”. Sarà...

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