giovedì 28 novembre 2013

Ora anche Bondi fa causa ai Riva e chiede soldi

Ilva, Bondi fa causa ai Riva
e chiede 500 milioni di danni

La notizia sul Sole24ore: acciaieria usata come bancomat; la società sarebbe stata 'svuotata' delle risorse attraverso un contratto fittizio con la capogruppo Riva Fire. A Milano rinviata a gennaio l'udienza  per la maxi evasione fiscale
Il commissario straordinario nominato dal governo per l'Ilva Enrico Bondi fa causa ai Riva. Secondo quanto riferisce il 'Sole24Ore' citando ambienti giudiziari, l'Ilva guidata appunto da Bondi ha avviato un'azione di risarcimento, depositata a Milano, da 484 mln di euro contro la capogruppo Riva Fire, che nonostante il sequestro resta ancora nell'orbita della famiglia di acciaieri.

L'accusa è di esercizio abusivo delle attività di direzione e violazione dei principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale. In soldoni, "per 17 anni che l'Ilva è stata usata dai Riva come un bancomat", scrive il Sole. Secondo il commissario è infatti dal 1995 che la famiglia sottrarrebbe risorse all'acciaieria: l'ingente flusso di denaro sarebbe stato assorbito dalla capogruppo attraverso un contratto di 'assistenza tecnica'.

A Milano, nel frattempo, è stata aggiornata al prossimo 31 gennaio, a causa dell'impedimento di un difensore, l'udienza preliminare a carico del patron Emilio Riva, di due ex dirigenti del gruppo e di un manager della filiale di Londra di Deutsche Bank, in relazione ad una presunta maxi-evasione fiscale da 52 milioni di euro che risale al 2007. 

Secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco e del pm Stefano Civardi, il colosso del settore metallurgico avrebbe indicato nella dichiarazione dei redditi elementi passivi fittizi per poter poi pagare meno tasse al fisco italiano. Oggi avrebbe dovuto prendere il via l'udienza preliminare davanti al gup di Milano Anna Maria Zamagni, dopo la richiesta di processo formulata lo scorso luglio, ma è stata rinviata al 31 gennaio.
 

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