sabato 30 novembre 2013

successo USB e slai cobas per il sindacato di classe

Comunicato

Lo Slai cobas per il sindacato di classe Ilva e provinciale Taranto valutano come un fatto positivo la forte affermazione della USB all'Ilva ed esprimono il proprio saluto e solidarietà a tutti gli operai che si sono impegnati nella USB per questo risultato

Come abbiamo scritto in un nostro comunicato:
"Lo Slai cobas per il sindacato di classe non si presenta alle prossime elezioni Rsu in Ilva perchè, dato che sarà presente l'Usb vogliamo evitare che chi vuole votare contro i confederali, possa dividersi...
"lo Slai cobas per il sindacato di classe è per una lista unitaria di tutti gli operai alternativi USB, slai cobas, Liberi e pensanti' per battere tutti insieme i sindacati confederali"
Ribadiamo alla luce dei risultati ancora adesso che con questa proposta avremmo avuto un successo ancora maggiore e non ci sarebbe stato USB secondo sindacato tra gli operai e terzo a livello di fabbrica, ma la lista del sindacato di base e di classe unitario come primo sindacato in fabbrica!
l'USB non ha voluto questo, i Liberi e pensanti non si sono impegnati sindacalmente in fabbrica e la lista unitaria non c'è stata.

In un secondo comunicato abbiamo scritto:
"per chi vuol votare è importante non votare sindacati confederali e parassiti fismic,cub ecc...
operai dello slai cobas per il sindacato di classe, partecipano a operazioni controllo per evitare brogli..."
Ma la indicazione dello Slai cobas per il sindacato di classe è stata comunque il non voto per segnare la differenza tra USB e la linea del sindacato di classe necessario in ILVA

In un altro comunicato abbiamo detto:
"...RSU o non RSU quello che serve ai lavoratori si può conquistare non con il voto ma con la lotta:
"un nuovo accordo su cambio tuta secondo la sentenza della Cassazione, i passaggi automatici di livello, il contratto siderurgico, il "decreto operaio" che sancisca che "20 anni" in questa fabbrica bastano per andare in pensione."
Ora che le elezioni si sono fatte e le nuove RSU ci sono e in essa ci sono 12 rappresentanti USB noi chiamiamo tutti alla prova dei fatti:
sosterranno queste rivendicazioni?
passeranno alla lotta per ottenerle?
Se così avverrà nei prossimi 100 giorni, saremo i primi ad essere contenti oltre che in prima fila.
Se così non sarà gli operai verificheranno che un'altra strada e un'altra organizzazione sindacale di classe serve per ottenerle realmente

Noi non aspettiamo lle RSU, nè facciamo dipendere dalle Rsu il proseguimento di questo lavoro ma abbiamo bisogno degli operai, iscritti e non iscritti, per lottare e organizzarsi seriamente.

SLAI COBAS per il sindacato di classe Taranto v. Rintone, 22 TA
slaicobasta@gmail.com 3475301704
30 novembre 2013

Il comunicato  USB

ILVA di Taranto: eccezionale affermazione dell'USB
I lavoratori iniziano a battere ipocrisia, rassegnazione e sindacato "collaborativo"

USB è da mesi una realtà viva all'ILVA di Taranto: dopo le elezioni delle RSU che si sono concluse ieri, l'Unione Sindacale di Base ha iniziato il vero cambiamento necessario nella fabbrica e nel territorio che ha come elementi qualificanti e prioritari da una parte la proposta della nazionalizzazione dell'azienda salvaguardando salari e occupazione e dall'altra il risanamento ambientale del territorio e la salute di
lavoratori e cittadini.
Un voto quello a USB che con il 20% totale ed oltre il 21% tra gli operai, sarebbe stato ancor più eclatante se non vi fossero state pressioni indicibili nei confronti di tanti lavoratori, se l'azienda non si fosse schierata come sempre dalla parte dei "soliti" sindacati, se politicamente e istituzionalmente ci fosse stata almeno una parvenza di "neutralità", se USB non fosse stata discriminata e le fossero state attribuite le stesse agibilità sindacali che hanno potuto utilizzare Fiom, Fim e Uilm.
Un'affermazione che da una parte limita lo strapotere di una organizzazione come la Uil, la più legata alla proprietà dei Riva e dall'altra batte la Fim e la Fiom, la prima di misura e la seconda in modo esaltante.
Rispetto alle precedenti elezioni del 2010, dove non era presente USB, diminuisce leggermente la Fim Cisl, sensibilmente la Uilm e si dimezza la Fiom Cgil.
Un risultato che è la conseguenza della rabbia e della determinazione dei lavoratori che non ce la fanno più a sopportare una situazione di "collaborazione" come quella che Fiom, Fim e Uilm hanno gestito nei confronti dell'azienda, ma è anche diretta conseguenza della necessità di cambiamento e di alternativa sindacale che, incarnata da USB, sta diventando evidente e palpabile in tutto il paese.
Dal risultato positivo dello sciopero generale del 18 ottobre si era visto che i lavoratori stanno lentamente ma progressivamente iniziando ad abbandonare Cgil, Cisl e Uil ed a percepire la possibilità concreta di organizzarsi in USB per costruire una valida alternativa sindacale, indipendente, conflittuale e democratica.
Con il voto dell'ILVA tutto ciò è stato amplificato e oggi siamo di fronte ad un salto di qualità che potrebbe ridisegnare lo scenario sindacale del paese.
Basta con chi teorizza la collaborazione con le aziende e con i mercati come fanno la Cisl e la Uil; basta con una Cgil che ipocritamente afferma ancora principi che non pratica da anni e basta anche con la Fiom che di giorno scende in piazza e di notte fa gli accordi con la Camusso e il vertice Cgil, condividendone obiettivi e documento congressuale. I lavoratori all'ILVA come in tante altre realtà dell'industria e dei servizi dove in questi giorni si sono svolte elezioni per il rinnovo delle RSU che hanno visto l'affermazione di USB e la sconfitta del sindacalismo "collaborativo", non sopportano più di essere presi in giro.
L'alternativa non è più solo necessaria ma diventa oggi anche possibile. Si stanno ormai rapidamente disgregando le relazioni particolari che hanno sostituito conflitto e vertenzialità, la "collaborazione", la concertazione, la commistione di posizioni tra aziende e sindacati, gli interessi personali e di organizzazione, la costruzione di piccoli imperi economici dentro i sindacati.
Noi faremo del tutto per sviluppare questa alternativa indipendente e conflittuale: la sfida è aperta come sono aperte le nostre sedi in tutto il paese per accogliere chi sta decidendo e chi deciderà di abbandonare definitivamente Cgil, Cisl e Uil per costruire insieme un nuovo modo di fare sindacato.

Roma, 30 novembre 2013

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