venerdì 17 gennaio 2014

Dopo intervento slai cobas Ilva costretta a rimuovere la ghisa - Il diritto/dovere degli operai

Ieri mattina ancora la ghisa bollente era là continuando con i suoi vapori ad inquinare l'aria e gli operai che la dovevano respirare. A quel punto occorreva un intervento più forte e diretto. Lo Slai cobas ha mandato immediatamente denuncia anche alla Giud. Todisco, ha contattato direttamente lo Spesal, sollecitandoli ad intervenire immediatamente. Poco tempo dopo, prima è stata una dei custodi giudiziari nominati dalla Todisco, Barbara Valenzano a interessarsi, poi gli ispettori dell'Arpa sono andati in Ilva, e la Direzione dell'Ilva in fretta e furia ha rimosso la ghisa. Certo con grossa arrabbiatura dei capi verso lo slai cobas che aveva scoperchiato quello che forse loro volevano nascondere.

Ma c'è da dire un'altra cosa. Questa vicenda ha dimostrato quello che noi stiamo denunciando dall'inizio: l'AIA, i lavori (pochissimi) per la sua attuazione invece di migliorare la condizione di sicurezza e di salute degli operai, per come la gestisce l'azienda - al massimo risparmio, facendo tranquillamente continuare i lavori vicino ad attività a rischio - non fa che peggiorarla, aumentando il rischio per gli operai.
Infatti ieri la giustificazione dell'Ilva è stata che quell'operazione di ghisa era all'interno delle attività per l'Aia. Ora, al di là che questa può essere una scusa, se fosse vero sarebbe paradossale: i lavori per l'Aia comportano quindi un maggior pericolo per gli operai! E siccome sono per l'Aia, gli operai se li devono pure tenere e stare zitti!
Che succederà a questo punto, sempre in termini di mancanza di sicurezza e attacco alla salute, se e quando verranno fatti (se verranno fatti....) i lavori veri per l'Aia? Dobbiamo aspettarci morti, feriti e ammalati, tumori, più di ora?!

Ma questo non glielo dobbiamo permettere! A parte gli Rls e gli Rsu che hanno il dovere di tenere gli occhi aperti e di intervenire su ogni pericolo - non solo con le denunce ma per ottenere immediati e concreti risultati, anche ogni operaio ha il diritto, ma anche il dovere di segnalare e agire di conseguenza a fronte di un pericolo grave. Perchè è soprattutto il clima degli operai all'interno della fabbrica che deve cambiare: facendosi pecora o guardandosi solo la propria pelle, non si difende il lavoro e tantomeno la salute e sicurezza.

Su questo, riportiamo un articolo del TU n. 81/08 sulla sicurezza e salute, e invitiamo ogni operaio a farlo agire. Da parte nostra a fronte di ogni segnalazione che ci venisse da qualsiasi operaio anche iscritto ad altri sindacati (perchè la salute non deve avere tessere), noi ci mobilitiamo.

DAL TESTO UNICO - OBBLIGHI DEL LAVORATORE: 

"Segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze delle attrezzature e dei dispositivi di sicurezza e di protezione, nonchè qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, nel caso di urgenza (nell'ambito delle proprie competenze e possibilità),per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza" - Per chi non lo fa, sono previste sanzioni: "arresto fino a 1 mese o ammenda da euro 200 a euro 600".

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