giovedì 27 marzo 2014

GENOVA Ilva, non c'è posto per tutti: "Settembre si avvicina, sarà battaglia"

I sindacati confederali mettono gli operai ilva gli uni contro gli altri al servizio degli interessi dell'azienda e dei piani del governo.
Lo slai cobas per il sindacato di classe Ilva Taranto fa esattamente l'opposto, lavora per l'unità su salute e lavoro su basi di classe e non su base corporativa, aziendalista o pseudo ambientalista.

slai cobas per il sindacato di classe Ilva Taranto
slai cobasta@gmail.com 3471102638


Allarme a Genova dei sindacati per il futuro dell'Ilva
Dalla riunione del collegio di vigilanza in prefettura nessun dato certo  sul futuro: ancora la produzione non pemette, secondo l'azienda, il reintegro di tutti i lavoratori. Il sindacato lancia l'allarme
"Due mesi sono trascorsi invano. Settembre  si avvicina e ogni  giorno buono. Se la situazione non cambia sarà battaglia". All'uscita della  riunione del collegio di vigilanza Ilva, che si è aperto questa mattina alle  11.30, Bruno Manganaro , segretario Fiom, è lapidario.Le prospettive dello  stabilimento siderurgico, che
si appresta a concludere a settembre il quarto anno di contratti di solidarietà, restano assolutamente incerte.
Su 1740 addetti la solidarietà coinvolge ormai più di 1600 persone e il responsabile delle relazioni del
personale Enrico Martino ha confermato al tavolo della  Prefettura che la situazione non e' cambiata rispetto a qualche mese fa. I dati  sulla produzione di banda stagnata mostrano qualche miglioramento, anche dal
punto di vista della qualità, ma allo stato attuale lo stabilimento non è in  grado di garantire la piena occupazione per i lavoratori. Numeri non ne hanno  fatti, almeno ufficialmente, ma i conti sono chiari
 comunque a tutti: a  rischiare il posto sono almeno 700-800 addetti. "Abbiamo chiesto che si discuta  col ministero del lavoro la possibilità di applicare ammortizzatori solidali straordinari - dice Claudio
Nicolini, segretario Fim - in modo da l'ora guardare la scadenza di settembre". "Serve comunque l'intervento forte del governo -  aggiunge Antonio Apa, segretario Uilm - che e' garante dell'accordo di
programma". E i tempi sono stretti, perché , lo ribadisce la Fiom, "a settembre  tutti devono rientrare altrimenti tutti sanno quello che accadrà a  Genova".

Nessun commento:

Posta un commento