domenica 16 marzo 2014

ILVA-Tamburi, Assennato: "valori del benzoapirene più bassi"... ma per impianti a marcia ridotta....

C'è da notare come le dichiarazioni di Assennato dell'Arpa arrivino sempre per "tranquillizzare" e dire che "sta andando bene...".
Intanto l'annerimento in soli pochi mesi delle reti messe per "contenere" le polveri dei parchi minerali a pochi metri dai Tamburi, e che comunque arrivano fino ad una certa altezza (come si bloccano poi le polveri appena c'è un pò di vento?) è un angosciante dimostrazione di cosa devono respirare gli abitanti dei Tamburi. La realtà da entrambe questi fatti è che Bondi ha presentato il piano ambientale ma i tempi delle bonifiche effettive della fabbrica sono infiniti.

«Il valore del benzoapirene nel quartiere Tamburi di Taranto è stato nel 2013 uno dei più bassi d'Italia. Praticamente nullo». Giorgio Assennato, direttore generale dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia (Arpa), indica il dato medio annuale di 0,17 nanogrammi per metro cubo d'aria nel rione di Taranto più vicino all'Ilva come segno dell'evidente miglioramento ambientale. Un dato tanto più confortante, rileva, se si considera che il benzoapirene è uno degli inquinanti più pericolosi in quanto associato al cancro. «Nel quartiere Tamburi - spiega Assennato - monitoriamo le emissioni di benzoapirene dal 2009 con la centralina installata in via Macchiavelli alla quale, da marzo 2013, se ne è aggiunta un'altra nell'area della scuola Deledda. Ebbene, le due rilevazioni sono sostanzialmente sovrapponibili e portano alla stessa conclusione: 0,17 nanogrammi come dato medio annuale a fronte di un valore limite di un nanogrammo. Adesso abbiamo il quadro per tutto il 2013. Assennato aggiunge che anche Pm10 e Pm 2,5, altri inquinanti, sono regrediti «mentre un lieve aumento, sul quale indagheremo, si registra per il benzene. Siamo però sotto il valore limite di 5 microgrammi per metro cubo d'aria».
«Certo, so bene che questi dati sul benzoapirene sono la conseguenza di un'Ilva che marcia a passo ridotto e che soprattutto ha spento sei batterie su dieci delle cokerie. È evidente che il rischio di avere di nuovo emissioni più alte c'è tutto qualora si dovesse tornare al passato....
All'Ilva intanto, nell'ambito del programma di bonifica della fabbrica, sono cominciati i carotaggi nella zona degli sporgenti portuali in vista della successiva caratterizzazione ambientale. In attività anche la prima delle otto benne chiuse ecologiche nell'area portuale prescritte dall'Aia (investimento di 13,691 milioni) al fine del contenimento delle polveri. Avviato, inoltre, lo scavo relativo al cantiere per la copertura di uno dei parchi minerali, quello dell'agglomerato..." (Da Sole 24 Ore)

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