domenica 23 marzo 2014

Sull'esubero dei vigilanti all'Ilva - da un operaio slai cobas ILVA

Ci risiamo, dopo l'accordo truffa cambio-tuta (ricordate quando era in corso la trattativa tra le parti ed i delegati orgoglioni annunciavano di aver rifiutato le due euro e cinquanta offerte dall'azienda perché loro erano irremovibili sulle cinque al giorno, facendoci perdere soldi e tempo oltre ogni dire con sentenza della Cassazione fuori già dal 2010?), dopo il continuo slittamento dei lavori AIA, ora l'azienda ci riprova con la vigilanza. Prima, dichiarando un esubero di 57 dipendenti (esubero è solo una maniera più elegante di dire licenziamenti), e poi, uscendo allo scoperto dicendo che in realtà questi devono firmare un accordo atto a far decadere ogni tipo di pretesa relativa al servizio trasporti interno allo stabilimento, servizio che viene svolto dalla vigilanza stessa, pena il licenziamento.
In pratica, come trovarsi tra incudine e martello.
Questo è il classico modus operandi di questa azienda che viene perpetrato all'infinito, difatti oggi tocca alla vigilanza, domani a chiunque altro, ed è cosi che si ricomincia in una sorta di circolo vizioso atto smantellare la volontà e le tasche dei dipendenti.
Slai Cobas per il sindacato di classe è sempre dalla parte di chi i torti li subisce, ed è questa la sostanziale differenza dalle sigle sindacali confederali. Oggi come oggi il sindacato confederale come lo si intende all'interno della fabbrica non ha più motivo d'esistere, dato che se esso nasce allo scopo di proteggere i lavoratori dai torti dei padroni ed invece a questa linea non si attiene, anzi, li danneggia con accordi scellerati, noi non abbiamo motivo di credere che esso abbia una pur qualche minima utilità.
Stessa cosa di quello che accade nei palazzi del potere, dove i soldi pubblici servono a garantire innumerevoli poltrone a parassiti della società.
Concludendo, il nostro obiettivo è l'unità di classe, perché solo uniti si vince contro chi è al comando dei poteri forti. Un obiettivo arduo da raggiungere
Arduo, ma non impossibile.
Un operaio slai cobas dell'ILVA

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