sabato 31 maggio 2014

Perchè un ministro corrotto come Clini agli arresti domiciliari? Noi siamo, lo ripetiamo, per la giustizia "sommaria" contro padroni assassini e loro complici


Corrado Clini arrestato per peculato. Ex ministro dell’Ambiente ai domiciliari

Corrado Clini, ex ministro dell’Ambiente del governo Monti, è stato arrestato per peculato. Con lui ai domiciliari è finito anche Augusto Calore Pretner, ingegnere padovano. Secondo l’ordinanza, emessa dal gip Piera Tassoni della procura di Ferrara, i due avrebbero sottratto 3 milioni e 400mila euro da un finanziamento ministeriale di 54 milioni destinato al progetto “New Eden”, volto alla protezione e preservazione dell’ambiente e delle risorse idriche, da realizzare in Iraq e finanziato con il sostegno internazionale.
Clini risultava indagato già dall’ottobre 2013 in qualità di direttore generale del ministero dell’Ambiente. Le indagini, condotte dalla Guardia di finanza di Ferrara, erano partite dall’individuazione di un flusso di false fatturazioni provenienti da una società cartiera con sede in Olanda, a favore della Med Ingegneria srl, studio ferrarese i cui vertici risultano indagati per una frode fiscale da un milione e mezzo di euro (per questi fatti a luglio la Procura iscrisse cinque persone nel registro degli indagati e sequestrò beni per 330mila euro).
Le fatture di Med Ingegneria facevano capo a due organizzazioni non governative con sede negli Stati Uniti, la Nature Iraq (cui partecipava lo Studio Galli Ingegneria di Padova di cui è socio Pretner) e Iraq Foundation. Sono le due ong che nel 2003 stipularono un accordo bilaterale con gli uffici del ministero dell’Ambiente, poi rinnovato nel 2008 per altri cinque anni. Obiettivi del programma di cooperazione erano il ripristino ambientale e il controllo dei fenomeni di piena e gestione integrata dei bacini idrografici del Tigri e dell’Eufrate. Di quella attività però il nucleo di polizia tributaria non ha trovato alcun riscontro. Per quel progetto le due ong chiesero 57 milioni all’Ambiente, ottenendone 54.
Tra settembre 2007 e gennaio 2011 parte di quelle somme finiscono in conti “direttamente riconducibili ai due arrestati”. A parlare di “grossi elementi probatori a carico” degli indagati è il procuratore capo di Ferrara, Bruno Cherchi che, assieme al colonnello delle Fiamme gialle Sergio Lancerin ricostruisce i passaggi di denaro attraverso tre continenti. Una parte dei soldi del ministero, incassati da Nature Iraq, venivano accreditati su un conto ad Amman in Giordania, per poi partire in direzione dell’Olanda, verso la società Gbc con fatturazioni per operazioni inesistenti.
Questa tratteneva una commissione del 5% per poi girarli nei paradisi fiscali delle Isole Vergini e dei Caraibi. Da qui il malloppo, decurtato di un altro 2%, ripartiva per la Svizzera per essere depositato “in conti correnti di prestanome direttamente riconducibili agli indagati”. Un vorticoso giro di denaro “provato senza ombra di dubbio” afferma Lancerin, che anticipa come “la Procura di Roma (che sta valutando anche altri fronti con il pm Galanti, ndr) sta operando numerosissime perquisizioni in tutto il Paese”, mentre le indagini della Finanza proseguono anche in altre direzioni. In particolare in Svizzera, dove si batte la pista del riciclaggio internazionale di denaro.
Corrado Clini, medico, è stato per venti anni – dal 1991 al 2011 – direttore generale del ministero ed è stato nominato ministro il 16 novembre 2011 nel governo guidato da Mario Monti. Dopo la guida del dicastero, è tornato a ricoprire l’incarico di direttore generale per lo Sviluppo sostenibile, il clima e l’energia sempre al dicastero di via Cristoforo Colombo. Per anni sempre in prima linea ai vertici internazionali, si è occupato di ambiente e di cambiamenti climatici, è stato anche chairman dell’European Environment and Health Committee, composto dall’Organizzazione mondiale della sanità e dai ministeri della Salute e dell’Ambiente di 51 paesi europei e centro asiatici.
Come ministro ha affrontato alcune questioni spinose come il caso Ilva, il naufragio della Costa Concordia e l’emergenza rifiuti a Roma. Clini è anche noto per le sue posizioni a favore del nucleare e, di un possibile ritorno in Italia ed è sempre stato favorevole agli ogm (organismi geneticamente modificati), due temi caldi, che ha sostenuto in vari ambiti anche appena nominato ministro, a ridosso dell’incidente di Fukushima in Giappone. Ad aprile 2012 ha presentato al Cipe il Piano nazionale di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e, insieme con i ministri Corrado Passera e Mario Catania (Politiche Agricole), la riforma degli incentivi alle energie rinnovabili. (FQ)

L'ex ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, e l'imprenditore Augusto Calore Pretner sono stati arrestati dalla Guardia di finanza con l'accusa di peculato in concorso: per entrambi sono stati disposti i domiciliari. L'operazione, condotta dal Nucleo di polizia tributaria di Ferrara, e' stata coordinata dalla procura della citta' emiliana. L'accusa nasce dall'ipotesi della distrazione di una somma di 3,4 milioni di euro, su un finanziamento di complessivi 54 milioni destinato dal ministero dell'Ambiente ad un "progetto volto alla protezione e preservazione dell'ambiente e delle risorse idriche, da realizzarsi in Iraq".
  L'inchiesta ha preso le mosse dall'individuazione di un flusso di false fatturazioni provenienti da una societa' olandese a favore di uno studio d'ingegneria ferrarese, Med Ingegneria Srl, aderente ad un consorzio, Nature Iraq - cui partecipavano lo Studio Galli Ingegneria Srl di Padova (di cui Pretner e' socio) e Iraq Foundation, con sede negli Stati Uniti - attivo nel progetto New Eden. Una prima fase delle indagini, che ha visto la collaborazione di Eurojust e della polizia tributaria olandese, si era conclusa lo scorso luglio con la contestazione, da parte delle Fiamme gialle ferraresi, di rilievi connessi all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 1,5 milioni di euro, con l'iscrizione di cinque indagati per frode fiscale e con il sequestro per equivalente di beni per 330.000 euro disposto dal gip del Tribunale di Ferrara su richiesta della Gdf.
  Gli investigatori, coordinati dal procuratore di Ferrara Bruno Cherchi, hanno accertato i trasferimenti di denaro sui conti svizzeri dei due arrestati - fra il settembre 2007 e il gennaio 2011 - di parte delle somme messe a disposizione di Nature Iraq dal ministero dell'Ambiente italiano per la realizzazione del progetto New Eden. I pagamenti, secondo le accuse, venivano effettuati in varie tranches tramite false fatturazioni emesse in prima battuta da societa' olandesi e in seguito da societa' caraibiche, che trattenevano una percentuale come loro compenso (tra il 2 e il 5%). I soldi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti - finivano poi nei conti svizzeri per Clini e Pretner. (AGI).

Il caso unico in Europa del ministro che voleva sabotare l’ambiente

La ricostruzione del consigliere diplomatico di quattro titolari del dicastero, da Rufolo a Spini

Essendo stato consigliere diplomatico di quattro ministri dell’Ambiente (Ruffolo, Ripa di Meana, Rutelli e Spini), ho dovuto accumulare nel tempo una purtroppo voluminosa “cartella clinica”.
La apro a caso ed estraggo un breve passaggio di un memorandum che il ministro d’allora mi chiese di scrivere: “I programmi di risposta ai cambi climatici in atto hanno il loro massimo punto di riferimento nell’IPCC, gruppo intergovernativo composto di centinaia di scienziati e patrocinato dall’Onu, che tenemmo a battesimo nel 1988 a Ginevra dove lavoravo allora (ricordo ancora le fatiche per ottenere i primi modesti fondi da Roma). La partecipazione dell’Italia è ora menomata da un episodio di lottizzazione imposta da Corrado Clini in nome della sua affinità partitica. Vennero accreditati all’IPCC due climatologi contraddistinti dalla dedizione al Psi piuttosto che da chiara fama scientifica: erano notoriamente scettici sulle conclusioni raggiunte dagli oltre 200 scienziati mondiali circa le minacce dell’effetto serra al clima globale. Mi sono dunque trovato a Washington, catapultato ai negoziati della Convenzione mondiale sul Clima, sotto la scorta dei due ‘esperti’, i quali si sono presentati la prima sera nella mia camera d’albergo per chiedermi conto della posizione negoziale italiana, da loro giudicata ‘allarmistica e incompatibile con gli interessi dell’economia italiana’”.
QUESTA SCENA degna del Padrino non era che uno dei tanti episodi di cui è costellata la carriera di Clini. Storiche le sue battaglie per ritardare l’introduzione in Italia della marmitta catalitica, battaglie combattute per conto della Fiat e destinate invece a regalare nuovi mercati alle auto tedesche.
Memorabile il suo tradimento nei riguardi dei quattro ministri progressisti (Ruffolo, Ripa di Meana, Rutelli e Spini) che l’avevano appoggiato malgrè tout: nel 1994, fiutato il vento, il Nostro offrì a Forza Italia un “programma ambientale” a uso degli Attila pronti a insediarsi al governo; e il 7 giugno 1994 sferrò sul Sole 24 Ore la pugnalata finale ai quattro ministri accusandoli di aver “gestito la Convenzione sul Clima solo come patente verde da esibire”.
Nessun ministro successivo è riuscito a disfarsi di Clini: né Edo Ronchi né Willer Bordon né tanto meno Mario Monti, che anzi dovette piegarsi ai voleri di chi glielo impose
addirittura come ministro. Caso unico in Europa di ministro nominato all’Ambiente per sabotarlo.


L'autosospensione dal ministero. Il titolare dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha reso intanto noto che Clini, accusato di peculato dalla procura di Ferrara e di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione da quella di Roma, ha "anticipato la sua decisione di autosospendersi" dall'incarico di dirigente del ministero dell'Ambiente "con una lettera arrivata ieri". "Quando ci sarà notificato l'atto da parte della magistratura - ha spiegato Galletti - procederemo alla sospensione. Abbiamo fiducia nella magistratura a cui abbiamo dato la massima collaborazione con trasparenza nell'interesse del ministero e dell'indagato, credendo possa aiutare a chiarire la situazione".
L'interrogatorio di garanzia. A Ferrara l'ex ministro dell'Ambiente, accompagnato dal suo avvocato Paolo Dell'Anno, è stato ascoltato dal gip Piera Tassoni nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta distrazione di 3,4 milioni di euro, relativa a un finanziamento di 54 milioni destinati dal ministero dell'Ambiente a un progetto denominato New Eden, per la protezione dell'ambiente e delle risorse idriche, da realizzarsi in Iraq e finanziato con il sostegno internazionale.
"Abbiamo offerto al giudice elementi per poter fare valutazioni. Abbiamo prodotto dei documenti che dimostrano l'insussistenza dei reati contestati", ha dichiarato il legale al termine dell'interrogatorio. In aula anche il pm Nicola Proto che col collega Filippo Di Benedetto coordina l'inchiesta. Clini non ha risposto all'interrogatorio ma ha reso dichiarazioni spontanee.
Inchieste parallele. Oltre all'inchiesta di Ferrara, l'ex ministro nei giorni scorsi è stato investito da una nuova bufera giudiziaria a Roma: nel mirino, la gestione ministeriale di una gran massa di milioni utilizzati per finanziare progetti all'estero. E l'inchiesta della capitale, che marcia parallela a quella della procura di Ferrara, si allarga: oltre a presunte provviste realizzate tramite progetti per centinaia di milioni realizzati in Cina e Montenegro, nel mirino del pm Alberto Galanti ci sono anche i finanziamenti elargiti per piani ambientali in Africa e Sudamerica. La Guardia di finanza ha perquisito gli uffici di Clini e a Roma ha trovato documenti utili.
Cina e Montenegro sono al centro di progetti, rispettivamente per 200 e 14 milioni di euro, approvati nell'arco di più di un decennio e riguardano prevalentemente la riqualificazione ambientale di alcune aree. Il sospetto degli inquirenti è che dietro il finanziamento di questi progetti, ottenuti da imprese italiane, ci sia stato un giro di mazzette.
Oltre all'ex titolare del dicastero, nel registro degli indagati sono state iscritte altre 4-5 persone tra cui la moglie di Clini, Martina Hauser, ex moglie del ministro dell'Interno montenegrino Andrjia Jovivevic e assessore comunale a Cosenza. Il movimento 'Rivolta ideale', fondato dall'avvocato Michele Arnoni, ex segretario provinciale di Cosenza de La Destra, ha già chiesto le dimissioni della Hauser che ha le deleghe per la Sostenibilità ambientale e le energie rinnovabili, insieme alla programmazione e l'ottimizzazione dell'uso delle risorse idriche. Oggi a tornare alla carica è la Cgil locale che sollecita il sindaco Mario Occhiuto a valutare l'opportunità politica di ritirare le deleghe alla donna, esponente di giunta. (Rep)

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