domenica 29 giugno 2014

E a Talsano la raccolta differenziata? Doveva iniziare già dal 2012 e ancora non si vede luce

(Da Francesco Tagliente Disoccupato Organizzato di Talsano)

QUESTO E' UN VECCHIO ARTICOLO PUBBLICATO DA UN GIORNALE, RISALENTE AL 28 OTTOBRE 2013, E PER QUEL SI VEDE A TALSANO E ZONE LIMITROFE LA SITUAZIONE E' RIMASTA INVARIATA, E I TEMPI DESCRITTI IN QUESTO TESTO SONO ARRIVATI, MA SENZA RISULTATI.

Legambiente Taranto: l'appello al comune per la raccolta differenziata


Legambiente Taranto in occasione della ventunesima edizione di Puliamo il mondo lancia un appello all'amministrazione comunale: "I mercati e i negozi sono luoghi dove è indispensabile la differenziazione dei rifiuti, ma occorre che finalmente il servizio sia assicurato in tutta la città"

"Taranto continua ad essere fanalino di coda - ha dichiarato Legambiente Taranto in occasione della ventunesima edizione di Puliamo il mondo - tra i capoluoghi pugliesi per le percentuali di raccolta differenziata irrisorie: i mercati e i negozi sono luoghi dove è indispensabile la differenziazione dei rifiuti, ma occorre che finalmente questo servizio sia assicurato in tutta la città".

"E’ di questi giorni l’annuncio dell’eliminazione dei cassonetti per i rifiuti indifferenziati a Talsano, Lama, San Vito. Quando partirà la raccolta porta a porta negli altri quartieri? E nell’attesa, possibile che non si riesca ad assicurare un’adeguata dotazione di cassonetti per la differenziata in città per consentire ai cittadini volenterosi di non dover fare chilometri per conferire i loro rifiuti differenziati?"

"Chiediamo con forza un intervento del Comune: occorre infatti vigilare affinché gli ambulanti conferiscano i loro rifiuti negli appositi cassonetti e non li abbandonino in strada e soprattutto occorre dotare l’area di contenitori per la raccolta differenziata affinché i rifiuti prodotti dal mercato e del vicino mercato ortofrutticolo coperto - prevalentemente umido, ma anche tanta plastica e carta – non vadano in discarica ma siano differenziati".

IN QUEL PERIODO UN PO' TUTTE LE ASSOCIAZIONI HANNO CONTRIBUITO A FARE PROPAGANDA PER POTER INIZIARE QUESTA RACCOLTA DIFFERENZIATA A TALSANO

LO SLAI COBAS ERA DA TEMPO CHE LOTTAVA SU QUESTO E PER UNIRE RACCOLTA DIFFERENZIATA A OCCUPAZIONE DEI DISOCCUPATI




TARANTO  Lo Slai Cobas organizza per mercoledì 30 ottobre, in piazza Castello, a partire delle 9.30, un presidio di protesta in merito alla gestione della raccolta differenziata in città. Riportiamo di seguito la nota stampa del sindacato di base.


Oggi, sui giornali locali, si  parla dell’avvio prossimo della raccolta differenziata a Tamburi, Paolo VI, Talsano e dei passi che si stanno facendo, come un fatto nuovo, una “svolta”. Ma stiamo scherzando? Il Comune nasconde, e non ha neanche la vergogna di farlo, che sta parlando di un servizio che doveva essere fatto da anni, che stiamo in una situazione in cui la raccolta differenziata è al 14,7% (e dovrebbe arrivare a gennaio 2014 al 65%  altrimenti vi sono sanzioni che chiaramente pagheranno i cittadini con più tasse). Ma anche non andando tanto indietro, la gara per l’acquisto dei mezzi doveva essere già conclusa più di un  anno fa, quando la Regione ha dato i 3 milioni di euro al Comune di Taranto per questo. Ora siamo, invece, ancora all’esame dell’offerta di tre aziende, poi passeranno i tempi tecnici, almeno altri due mesi, e infine vi dovrebbe essere l’assegnazione definitiva dell’appalto.
Il presidente dell’Amiu Cangialosi e i dirigenti del Comune avevano parlato di luglio per l’avvio della raccolta differenziata nei tre quartieri, poi di settembre, poi di novembre/dicembre, ora si parla di primavera 2014. Perchè chiaramente non bastano i mezzi. Poi ci vogliono i lavoratori. Quindi altri mesi, nonostante dagli inizi dell’anno i Disoccupati Organizzati Slai Cobas avessero chiesto che le due procedure (per acquisto mezzi e per il lavoro) venissero avviate contemporaneamente, ma non lo si è voluto fare perchè si vuole fare la raccolta differenziata porta a porta senza nuove assunzioni,  con il personale già esistente all’Amiu che non è affatto formato per la RD porta a porta, come ben si è visto a S. Vito-Lama, al di là delle percentuali di raccolta che Cangialosi spara.
Ci deve essere da parte del Consiglio comunale l’approvazione della relazione tecnica-economica dell’Amiu; poi l’approvazione di un atto di indirizzo con cui si decide che il comune deve proseguire con il servizio affidato in house (e quindi all’Amiu); ci deve essere l’approvazione di un nuovo Contratto di servizio per definire le competenze che restano all’Amiu (basti pensare che questo doveva essere fatto ai primi di settembre); ci deve essere l’approvazione del bilancio di previsione. Dopo tutto ciò si varerebbe il nuovo piano industriale.
Già si parla, invece, dei servizi che taglierà l’Amiu: verde, segnaletica, manutenzione. E i lavoratori che ora li fanno – circa 80 provenienti dalla ex Taranto  servizi – che fine faranno? Le ipotesi si sprecano: andranno alle ditte a cui poi in appalto il Comune assegnerebbe questi servizi; no, rimarranno all’Amiu e  faranno la raccolta differenziata; no, è scelta volontaria: chi vuole resta all’Amiu, chi non vuole dovrebbe essere assunto alla ditta che avrà l’appalto dei servizi (che però non ha nessun vincolo, nessuna clausola sociale che la obbliga). Quindi, questa riorganizzazione sicuramente comporterà tagli al personale dell’Amiu e una raccolta differenziata porta a porta senza creazione di nuovi posti di lavoro che i disoccupati Slai Cobas, che hanno fatto da 4 anni e fanno tuttora la lotta per la raccolta differenziata porta a porta e per cui hanno fatto anche i corsi di formazione ad hoc, aspettano appunto da anni. La realtà è che all’Amiu i debiti restano tanti e i tempi per la raccolta differenziata porta a porta si allungano.

QUESTI INVECE SONO I DATI FORNITI DA LEGAMBIENTE SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA NEL 2014, I DATI GENERALI PROVENIENTI DALLA REGIONE PUGLIA, E I DATI EFFETTIVI REGISTRATI NELLA PROVINCIA DI TARANTO.

Raccolta differenziata, a Taranto in calo rispetto al 2013

Legambiente diffonde i dati diffusi dal Portale della Regione Puglia


Il portale della Regione Puglia ha pubblicato i dati percentuali della Raccolta Differenziata nel 2014: gennaio, 24.71% , febbraio 25.21% , marzo, 26.66%, aprile 26.59%.
«Cifre ancora insoddisfacenti (con molti comuni che non hanno ancora trasmesso i dati  di marzo e di aprile) - scrive Legambiente Taranto - che testimoniano di una crescita lenta. E a Taranto? Gennaio 11,49% , febbraio 11,35%.  Poi ....non si sa: sul portale non ci sono altri dati: o non sono stati comunicati o la relativa comunicazione si è persa!».
«Sono comunque cifre bassissime - sottolinea Legambiente -, addirittura inferiori a quelle registrate nel 2013 dove si registrarono percentuali a gennaio del 13,97% e a febbraio del 14,66%. Quel che è peggio è che la raccolta differenziata nella nostra città sembra scomparsa anche dalle questioni all'ordine del giorno, con l'eccezione di un recente comunicato dell'Amiu in cui si lamenta la scarsa collaborazione di utenti e operatori del mercato ortofrutticolo all'ingrosso che, per l'azienda, starebbe seriamente ostacolando il potenziamento della raccolta differenziata all'interno del mercato stesso».
«A metà aprile - ricorda Legambiente Taranto, l'Amiu indicava che: "Il più urgente degli obiettivi, è l'aumento della percentuale di raccolta differenziata. Un dato che dovrà aumentare per evitare l'applicazione dell'eco tassa (e in questo senso sarà discriminante il coinvolgimento delle grosse utenze) e consentire minori conferimenti in discarica e maggiori risparmi (un passo in avanti sarà compiuto con l'avvio del servizio "porta a porta" nei quartieri Paolo VI, Tamburi, Talsano, Lido Azzurro, coinvolgendo inoltre tutte le utenze commerciali della città). Questo risultato, ovviamente, dovrà fondarsi sulla ritrovata collaborazione con i cittadini. L'azienda e il Comune, quindi, studieranno criteri di premialità che terranno conto anche della costanza con la quale la raccolta differenziata è stata praticata in questi anni, dai semplici cittadini fino alle utenze commerciali". Siamo arrivati a giugno e  non abbiamo notizie dell'avvio del servizio "porta a porta" nei quartieri Paolo VI, Tamburi, Talsano, Lido Azzurro».
«Torniamo a chiedere, per l'ennesima volta - conclude l'associazione ambientalista -, all'Amministrazione Comunale di Taranto di passare dalle parole ai fatti».

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