domenica 13 luglio 2014

Ancora: invece che lavoro, repressione per chi lotta! Da settembre una grande campagna e mobilitazione di solidarietà!

Una nuova denuncia è arrivata in questi giorni alla coordinatrice dello Slai cobas, Margherita Calderazzi, e a uno dei rappresentanti dei Disoccupati Organizzati, Massimo già arrestato per la protesta del 22 maggio. 
Ancora, mentre nessuno risposta viene data dal Comune e dalle Istituzioni sull'emergenza lavoro, si cerca di attaccare pesantemente coloro che organizzano e lottano per il diritto al lavoro, al salario, alla dignità. 
In questo sistema sociale al servizio dei padroni, fatto di partiti borghesi e politicanti, rappresentanti istituzionali che pensano solo ai loro interessi e al loro squallido potere, lottare per il diritto al lavoro è un reato!

Di quali "grandi crimini" sono accusati?
Di aver manifestato sul ponte girevole, dopo l'ennesimo silenzio del sindaco e degli assessori e la venuta meno dei loro stessi impegni;
di aver provocato un danno alla città - un'accusa che sembra della serie: "fare dello spirito ad un funerale", visto che i danni, questi gravissimi, alla città li provocano ogni giorno chi governa Taranto;
di aver fatto appello agli altri disoccupati, lavoratori, a lottare, a ribellarsi.

A questa nuova denuncia e nuovo processo, che si aggiunge a tante altre denunce che stanno colpendo lo Slai cobas e i Disoccupati Organizzati, e che si aggiunge al processo per i 2 disoccupati arrestati, dobbiamo rispondere non solo non fermando alcuna lotta per il lavoro - le cui forme a volte dure sono assolutamente necessarie 
ma sviluppando da settembre una vasta campagna contro la repressione, contro le denunce, i processi, gli arresti per chi lotta per il lavoro, che vogliono colpire e fermare i Disoccupati Organizzati, ma vogliono soprattutto bloccare, riempendo di denunce la sua coordinatrice, l'azione dello Slai cobas per il sindacato di classe, unica realtà in questa città che lotta coerentemente. 

GIU' LE MANI DAI DISOCCUPATI ORGANIZZATI!
GIU' LE MANI DALLO SLAI COBAS 
chi denuncia l'emergenza lavoro, come l'emergenza salute in questa città, stia concretamente al fianco di chi lotta, contro la repressione!




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