mercoledì 9 luglio 2014

Ilva: i Liberi e Pensanti invece che una lotta vera invitano gli operai a farsi "samaritani"

Dal comunicato del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti:
"... Noi invitiamo a boicottare lo sciopero farsa del prossimo 10 luglio... Sarebbe più utile alla causa devolvere 4 ore del proprio lavoro (ad esempio), per l'acquisto di un bene per il reparto Oncologico dell'ospedale Moscati dove ci sono i bambini malati di Taranto e della provincia che purtroppo aumentano a dismisura anche a causa della fatiscenza degli impianti...".

Da un lato Fim, Fiom e Uilm chiamano a scioperi inconcludenti, che non fanno nessun danno all'azienda e anzi sono a favore dell'azienda (come abbiamo scritto in altri articoli); dall'altro c'è chi dice agli operai di non scioperare, ma di dare i loro soldi all'ospedale Moscati.
Come non capire che l'Ilva e Governo, come ringraziano il primo finto sciopero dei sindacati confederali, non possono non ringraziare anche i Liberi e Pensanti, che non solo dicono agli operai di non lottare, neanche seriamente, di stare buoni, ma propongono che siano gli operai a togliere qualche castagna dal fuoco a un governo e a uno Stato che è responsabile delle malattie e delle morti e nulla sta facendo anche ora per l'inquinamento, contro l'Ilva.

Diremmo: buoni sì gli operai, ma non proprio FESSI!!

I Liberi e Pensanti da essere i ribelli, i contestatori dell'Apecar sono diventati un'associazione di volontariato sociale, che non dà fastidio a nessuna delle controparti/assassini di tante vite umane a Taranto.

Ma poi, primo, perchè mai gli operai dovrebbero mettere soldi per l'acquisto di un bene che poi devono consegnare e quindi far gestire all'Ospedale? Come se la Asl non fosse tra i corresponsabili della situazione di Taranto, perlomeno per non aver fatto o aver fatto poco per l'emergenza sanitaria (avremmo capito di più se queste attrezzature venissero autogestite da un pool di medici, infermieri che si mettessero a disposizione della cittadinanza). Secondo, proporre che nel mare gravissimo dell'emergenza sanitaria, ambientale, ma anche di lavoro a Taranto, si metta una toppa con il contributo finanziario degli operai; è voler svuotare il mare con un cucchiaio, mentre padroni, governo, Stato fanno gonfiare sempre più le onde di questo mare; vuol dire deviare gli operai dalla necessità che a Taranto o si costruisce una rivolta unitaria di lavoratori e cittadini o non vi sarà nessun risanamento ambientale, continueranno malati e morti e gli operai e le loro famiglie moriranno pure di fame.

Non basta che i rappresentanti operai dei Liberi e Pensanti facciano "duri" interventi nelle assemblee se poi alle "alte" grida corrispondono solo misere proposte. Questo si chiama demagogia e populismo.

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