venerdì 11 luglio 2014

Lo sciopero è stato un flop - Lettera di un operaio Ilva slai cobas

Lettera di un operaio Ilva slai cobas

Lo sciopero è stato un flop. È uscito un comunicato della segreteria nazionale Fim-Cisl che ne parlava trionfalmente: un grande successo con fermo totale degli impianti... Tutto falso!
Parlando con un amico che lavora alla manutenzione elettrica in Acc1 mi diceva che nessuno se l'è filato, probabilmente c'è stato qualcuno della manutenzione meccanica che ha partecipato. Situazione per nulla dissimile da quanto accaduto nel mio reparto, l'Ome/Mua, dove nella nostra zona, che conta circa 160 operai di cui un'ottantina effettivi oggi in forza lavoro, ha contato un solo scioperante, per altro attivista sindacale (non è riuscito a convincere nessuno ad uscire!). Probabilmente c'è stata qualche adesione in più alla zona Ricariche, dove lo scorso Novembre è stato eletto un delegato Uilm.
Nella seconda parte della giornata giravano voci che l'adesione fosse stata di duemila operai, ma quando mai?! Chi era in possesso di smartphone ha ricevuto foto dei presidi alle portinerie A e D, di una desolazione sconfortante!!! Nessuna presenza alla A, forse un centinaio - a voler essere proprio di manica larga - alla D. Purtroppo non sono per nulla a conoscenza della partecipazione delle ditte d'appalto, l'unico contatto diretto che ho avuto è stato con un lavoratore giovanissimo della Chemipul il quale pareva piuttosto agitato, ma non perché avesse avuto contatto diretto con suoi  colleghi scioperanti, quanto piuttosto per aver ricevuto un consiglio dal suo caposquadra che gli diceva di tornare quanto prima a casa per non incorrere in probabili problemi all'uscita delle 15.00. Non essendo di Taranto non sapeva che fare, dato che la corriera che l'avrebbe riportato a casa sarebbe passata alle 15.30 e nel momento in cui ho parlato con lui erano appena le 13.15. Non posso provare la reale intenzione del suo caposquadra, se fosse cioè realmente in pensiero per lui o se intendesse far crescere il numero degli scioperanti.
Per concludere, una cosa di cui sono certo sarete già al corrente, il nuovo decreto porta ad un ulteriore slittamento - leggi: posticipo - dei lavori AIA e non si fa menzione minimamente alla copertura dei Parchi Minerali. Questo non può che darmi ulteriore conferma che il nostro (non eletto) Governo è formato da una banda di criminali non diversi dai fratelli Savi.

Comunicato dello slai cobas Ilva

Lo sciopero indetto da fim, fiom, uilm per il decreto sul prestito-ponte è andato male; nella maggior parte dei reparti non è andato oltre il 10%, nonostante la mobilitazione di capi, tecnici e l'assenso della direzione. Attivisti sindacali confederali e alcuni gruppi di operai che pensano solo allo stipendio, bevendosi le pressioni fim-fiom uilm, hanno poi presidiato la portineria usata dai sindacalisti confederali per farsi vedere dalla televisione.
La maggioranza dei lavoratori in massa non sono caduti nella trappola aziendalista dello sciopero 'forzoso' per il "prestito forzoso" che garantisce forse gli stipendi nel presente ma ancora alcun futuro nè per il lavoro, nè per la salute e la sicurezza in fabbrica e città.
Non si manda avanti una fabbrica a botta di decreti filoaziendali, di commissari nominati da confindustria, federacciai e banche in combutta con la famiglia Riva, in un mercato senza ripresa, e con acquirenti stranieri che vogliono fare l'affare - non parliamo poi del cosiddetto commissario ambientale Ronchi, quello che dice che a Taranto l'aria è buona ..
Non possiamo accettare di trasformare la tragedia in farsa!
Certo non aiutano la chiarezza in fabbrica chi si oppone ai sindacati confederali e allo sciopero aziendalista con proposte però di beneficenza o con proposte scopiazzate qua e là da noi dello slai cobas.
Oggi venerdì i coordinatori provinciali saranno alla fabbrica ore 15 port. A e in città ore 19 in p.zza Immacolata per chiarire sul decreto e la situazione, ma soprattutto per ripetere come un disco incantato, alcune cose:
Serve la lotta in fabbrica e in città ma per gli interessi degli operai e della città, e per un 'decreto operaio' che 'metta in sicurezza' innanzitutto i lavoratori e che metta i lavoratori a fianco dei cittadini, nella lotta comune per la salute la sicurezza il lavoro.
Nessun operaio deve andare a casa!
Gli stessi operai devono essere impiegati nella messa a norma della fabbrica, che è possibile!
Salari e diritti non si toccano e devono essere garantiti per legge, sia che si lavori o che non si lavori per la messa a norma
La prima messa a norma è garantire la sicurezza degli operai, durante questo periodo di marasma, confusione, l'inosservanza delle norme della sicurezza non deve essere giustificata dai lavori AIA
In una fabbrica insalubre e nociva come è stata l'Ilva e come continua a esserlo in questa situazione non si può stare e lavorare per tanti anni ma 20-25 anni bastano, con estensione, quindi, a tutti gli operai ILVA-INDOTTO dei benefici pensionistici e con l'applicazione di un nuovo contratto siderurgico. 
La salute è un diritto intoccabile per operai e cittadini, per cui servono ore misure di emergenza visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, ospedale e strutture d'emergenza sanitarie - affidate eventualmente ad Emergency - per fronteggiare la situazione in fabbrica e nei quartieri inquinati da bonificare, con molti più soldi di quanto finora stanziati e mettendo a lavoro i tanti disoccupati di Taranto
Slai cobas per il sindacato di classe ILVA Taranto
via rintone 22 taranto - 347-1102638 - slaicobasta@gmail.com 

Nessun commento:

Posta un commento