mercoledì 9 luglio 2014

Ronchi: "A Taranto? Macchè veleni. E' peggio l'aria di Milano" - MA SIAMO SU SCHERZI A PARTE, O QUESTA INTERVISTA E' TRAGICAMENTE VERA?

Foto del Senatore Edo RONCHI
faccia di bronzo...

 

Ilva - Edo Ronchi insiste:

“ATaranto? Macché veleni. È peggio l’aria di Milano”

di Beatrice Borromeo
Siete voi milanesi a dovervi preoccupare, voi che avete già sforato venti volte, nel 2014, il
limite massimo delle polveri sottili. A Taranto va molto meglio: è successo solo due volte”.
A Tamburi un abitante su 18 si ammala di tumore, ma il sub-commissario Ilva Edo Ronchi insiste: “I dati non li invento io, sono quelli dell’Arpa. E se dicono che i tarantini godono dell’aria tra le migliori d’Italia, c’è da crederci”. Anche perché, spiega, “vado lì tutte le settimane, e posso testimoniare che la realtà non è più quella di prima. Polveri, Ipa, benzo(a)pirene: tutti i parametri sono a norma”.
Allora, dottor Ronchi, i cittadini fanno male ad avere paura?
Che si preoccupino lo dite voi. Io parlo con tutti, dai ristoratori ai giornalai, e mi dicono che l’inquinamento è diminuito.
Quand’è l’ultima volta che ha fatto un giro nel quartiere Tamburi?
Allora... Mi pare a metà maggio. Ho parlato con l’edicolante, ma non di questi problemi.
Comunque basta guardare le automobili per capire come stanno le cose.
Noi ci siamo stati qualche giorno fa: c’erano file di parabrezza rosa.
Ma va! Le macchine sono uguali a quelle che ho io sotto casa. Quell’emergenza, fidatevi, è arginata.
Abbiamo parlato con Stefania Corisi: padre e marito, entrambi operai all’Ilva, sono morti di tumore negli ultimi due anni. I suoi figli, davanti a casa, avevano le mani rosse di polvere. Dice che non corrono alcun pericolo?
E come faccio a garantirlo? Dipende se si tratta di polvere che gira nell’aria o se arriva da zone già contaminate. Non potete continuare a inventarvi i dati: i numeri non si possono bypassare, e l’Arpa – andate a vedere il sito – dice che va tutto molto bene.
Lei parla di quantità. Ma non tutte le polveri sono tossiche allo stesso modo.
Questa storia della tipologia di polveri non è prevista da nessuna normativa. Chi mi critica
citi altri dati, invece di aggredirmi perché vede un po’ di sporco in giro. E poi, l’analisi
qualitativa si deduce dalla presenza di altri inquinanti, e visto che tutti i parametri sono regolari non si può proprio dire che a Taranto l’aria sia peggiore che a Milano. Anzi.
A Tamburi però non si può nemmeno sfiorare le aiuole o camminare nei parchetti, tutti contaminati. I bambini non possono giocare all’aperto nemmeno d’estate.
Si tratta dell’inquinamento storico. Quello c’è eccome, hai voglia! Io dico solo che ora la musica è cambiata.
Merito delle retine che circondano l’Ilva?
Ammetto che hanno un’efficacia parecchio bassa. Qualcosa però trattengono, perché quando le puliscono sono molto impolverate.
Sono anche piene di strappi. 
È un po’ che non le vedo, ma è possibile. Poco importa, dato che i valori sono normali.
Il professore Alessandro Marescotti ha misurato i livelli di Ipa che sono cancerogeni – nell’aria tarantina. Il suo Ecochem Pas 2000, la scorsa settimana, ha rilevato valori molto elevati: tra i 17 e i 36 nanogrammi al metro cubo, superiori a quelli del 2010.
E chi è questo signore? Ma per carità. Sapete qual è la città italiana con la maggiore presenza di Ipa? È Trento, e le assicuro che si sta benissimo. Ripeto: i pericoli vengono dal passato.
Alcuni bambini di Tamburi hanno però un’elevata quantità di piombo nel sangue. E il piombo rimane nell’organismo solo per qualche settimana.
Boh. Non mi risulta. Piombo dell’Ilva?
Lo dice proprio l’Arpa.
È vero che da lì esce fuori di tutto, ma non mi pare che spargano pure il piombo. Purtroppo i bambini lo accumulano sei volte più che gli adulti. Sì, è dannoso: non ricordo tutte le patologie, ma posso almeno dire che non è uno degli elementi più pericolosi.
Perché nel decreto del ministro Galletti sono stati alzati i limiti per gli scarichi a mare?
L’ho sentito anche io, ma non so che dire. Grave? Mah, certo non aiuta a ridurre l’inquinamento, ma non voglio giudicare prima di leggerlo.
Le vedove dell’Ilva, senza marito e senza lavoro, non riescono più a pagare il mutuo. Forse le priorità del governo sono sbagliate?
Quelle donne verranno risarcite in sede processuale. I tempi sono lunghi? Eh, lo so, è terribile. Bisognerebbe fare qualcosa, ma io già fatico a risanare l’ambiente.
Però quando lei dice che oggi l’aria tarantina è tra le più pulite del Paese dà un buon assist a chi si disinteressa di queste persone.
Io non distolgo l’attenzione, ho solo commentato dati ufficiali. So che danno fastidio, ma gridare che è sempre tutto tragico non serve a nessuno.
Cosa direbbe alle mamme che non possono far giocare i figli per strada?
State un po’ più tranquille, che almeno adesso non vi piombano più addosso tempeste di polvere.
Twitter: @BorromeoBea

il fatto quotidiano 1 luglio 2014 

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