lunedì 29 settembre 2014

Porto Taranto, sit in lavoratori Tct: Autorità portuale, TCT, Istituzioni locali, tutti si giustificano e scaricano su altri. Ma in realtà tutti in questi anni se ne sono fregati degli operai, col pieno accordo delle OO.SS che ora fanno i sit-in. Gli operai non devono essere pedine di nessuno!

TARANTO - I lavoratori della Taranto terminal container (Tct), società partecipata da Evergreen ed Hutchinson, che gestisce il molo polisettoriale, hanno organizzato con i sindacati un sit-in permanente sotto la sede dell’Autorità Portuale per protestare contro i ritardi nella infrastrutturazione dello scalo e per manifestare preoccupazione per il loro futuro occupazionale. Ieri l’ultima nave che avrebbe dovuto attraccare a Taranto ha improvvisamente cambiato rotta per raggiungere Trieste. Una volta appresa la notizia, i lavoratori hanno bloccato momentaneamente l’ingresso del terminal e poi si sono riuniti in assemblea programmando le successivi iniziative di mobilitazione.
Gli interventi previsti, a partire dai dragaggi, sono bloccati a causa di contenziosi amministrativi. E i soci di maggioranza Evergreen e Hutchinson hanno deciso di togliere il porto di Taranto da una delle rotte oceaniche della Compagnia. Sindacati e lavoratori chiederanno di incontrare il presidente dell’Authority, Sergio Prete, che riveste anche il ruolo di commissario per i lavori di infrastrutturazione. Sono 530 i lavoratori interessati dalla cassa integrazione a rotazione da oltre due anni.

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