mercoledì 8 ottobre 2014

Il Sindaco risponde ai Disoccupati Organizzati - ma per non fare ciò che invece può e deve fare - Ecco perchè la clausola sociale negli appalti si può mettere.

Il sindaco in risposta alla nostra richiesta di inserire una clausola sociale negli appalti pubblici (in particolare quelli per le bonifiche, risanamento dei quartieri) che vincoli le ditte appaltatrici ad assumere una percentuale tra i disoccupati, in particolare dei quartieri inquinati e disastrati dove devono essere fatti i lavori, scrive che "la stazione appaltante non può introdurre nei bandi di gara clausole che in tema di appalti pubblici non siano espressamente previste dalle norme, tantomeno clausole che impongono l'assunzione di disoccupati, per altro specificatamente appartenenti ad un quartiere della città... è necessario che vengano citate le norme sulla base delle quali il Comune può agire nel senso richiesto...".

Ma noi avevamo già mandato in allegato un provvedimento del Comune di Torino che invece ha inserito proprio una clausola sociale come quella da noi richiesta e, inoltre, avevamo con la nostra lettera, detto a Stefano di incontrarci proprio per mostrargli altri documenti in cui, senza alcuna violazione di norme, dimostrano la possibilità e legittimità della clausola sociale.

MA IL SINDACO SI GUARDA BENE DAL RISPONDERE A QUESTA DOCUMENTAZIONE E RICHIESTA, E INVECE DI FISSARE UN INCONTRO SCRIVE CHE AL MASSIMO SI RIVOLGERA' CON IL "DOVUTO GARBO" ALLE DITTE perchè, bontà loro, tengano presente l'esigenza del territorio. 
E il "dovuto garbo" verso le esigenze e a volte la disperazione di tanti disoccupati, giovani, donne che non ce la fanno più a vivere, quando ci sarà?! Quando l'emergenza lavoro sarà oggetto di provvedimenti d'emergenza, visto che si fanno consigli comunali, viene anche Renzi a Taranto ma le uniche emergenze a cui si risponde sono solo quelle dei padroni...

Ma, siccome noi siamo pazienti, citiamo alcuni documenti che dimostrano che la nostra richiesta è più che legittima.

LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE, L’APPLICAZIONE, LA GESTIONE
ED IL MONITORAGGIO DELLA CLAUSOLA SOCIALE DI INSERIMENTO LAVORATIVO DEI CITTADINI SVANTAGGIATI NEGLI APPALTI DI FORNITURE DI BENI E SERVIZI, redatto dal Comune di Torino

Le linee guida sui criteri di valutazione degli aspetti sociali nelle procedure
di affidamento dei servizi a favore delle Regioni Convergenza a valere sul
POAT FESR 2007 - 2013, Obiettivo Operativo II.4 - Regioni Convergenza

che parla della possibilità di introdurre nel sistema degli appalti istanze sociali, come ad esempio la questione dell'inclusione sociale e coesione sociale, della stabilità e dello sviluppo dell'occupazione
...Le scelte che è dunque possibile operare a titolo di contrasto della disoccupazione intellettuale giovanile, in un determinato profilo o settore professionale, risultano probabilmente passibili di estensione sino a ricomprendere la causa del contrasto della disoccupazione giovanile tout court, oppure della cd. disoccupazione di genere, così come analoghe soluzioni potrebbero seguirsi per la promozione dell'inclusione sociale di soggetti particolarmente svantaggiati, ricercando il giusto equilibrio fra considerazione del vantaggio sociale e sacrificio invece imposto all'ordinario esercizio delle forze di mercato..  un criterio di aggiudicazione che attribuisca un determinato quoziente di punteggio aggiuntivo al ricorso a lavoratori appartenenti a determinate fasce sociali particolarmente svantaggiate...". 

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