domenica 7 dicembre 2014

CEMENTIR: VOGLIAMO IMPEGNI FORMALI SU TARANTO E LA FINE DELLA DISCRIMINAZIONE VERSO LO SLAI COBAS

Nell'incontro del 5 dicembre, il capo di gabinetto della Prefettura, Dr. Lastella, che si era impegnato ad avere incontri con la Cementir nel contesto della vicenda della concessione portuale e quindi a reincontrare i rappresentanti dei lavoratori slai cobas per informare e confrontarsi sugli sviluppi, ha comunicato gli esiti di questo incontro.

Gli attuali dirigenti della Cementir hanno dapprima rappresentato uno scenario, a loro dire, a dir poco drammatico a causa della crisi nel campo dell'edilizia, in cui l'attività si sarebbe ridotta almeno del 40%. 
Su questo lo Slai cobas e soprattutto il rappresentante operaio della Cementir ha evidenziato che non di crisi generale per la Cementir si tratta, dato che, dati forniti dalla stessa Holding, gli utili sono aumentati per tutto il 2014, e che se ci sono risultati negativi in Italia è soprattutto perchè gran parte della produzione il gruppo Caltagirone l'ha trasferita all'estero, per tagliare costo del lavoro e diritti dei lavoratori, con la conseguenza che mentre lì fa profitti, qui bellamente mette e ottiene dallo Stato cassintegrazione - A Taranto i lavoratori prima in Cigs ora in Cigo di tre mesi in tre mesi sono più del 60%, con buona parte che da più di un mese non lavora.

Il Dr. Lastella ha comunque comunicato che l'attuale direttore ha dichiarato nell'incontro che la Cementir non ha intenzione di mandare a casa nessuno, e che attualmente non parla più di ridimensionamento ed esuberi nello stabilimento di Taranto, che viene considerato dall'azienda "strategico" per la presenza del porto che farebbe risparmiare all'azienda 15/20 euro a quintale, rispetto ad altri siti. Questa "novità" sarebbe frutto del fatto che dal nuovo anno la Cementir dovrebbe chiudere dei siti all'estero, come quello in Algeria, riportando la produzione in Italia. 
Su questa prospettiva il Dr. Lastella si dichiarava "abbastanza ottimista".
Rispetto alla concessione portuale ha poi informato che nell'intenzione del presidente dell'Autorità Portuale tale concessione non va comunque considerata esclusiva ed è ancora in discussione anche perchè una serie di manutenzioni ordinarie che la Cementir era tenuta a fare non le ha fatte. 
Infine, ha concluso informando che vi sarà con la Cementir un nuovo incontro, per una definizione dei piani a gennaio 2015.

Chiaramente i rappresentanti dello Slai cobas su queste notizie hanno detto che vogliono vedere i fatti e impegni formali, dato che lo stesso Dr. Lastella ha detto che attualmente non esistono impegni scritti. Senza questi noi non possiamo fidarci, perchè fino a ieri lo stabilimento di Taranto era da chiudere e ora sarebbe "strategico", e perchè tuttora le uniche cose scritte sono il forte ridimensionamento dello stabilimento di Taranto, la previsione di esuberi di più del 50% del personale e l'unica cosa certa al momento è una grossa cassintegrazione, usata anche in maniera discriminatoria - su cui vi sono ben tre esposti presso la DTL ma su cui ancora, in modo assurdo e scandaloso, non si possono sapere gli esiti degli accertamenti ispettivi.
Lo Slai cobas ha comunque chiesto che nell'incontro a gennaio possa essere presente, anche perchè è inaccettabile che i sindacati confederali ci siano e lo slai cobas, che nelle recenti elezioni delle Rsu è stato il 2° sindacato al pari della Cisl, no. Pertanto, anche su questa discriminazione sindacale nei confronti dello Slai cobas, caratteristica finora della Cementir, abbiamo sollecitato la prefettura a far rispettare i diritti sindacali. 
Lo Slai cobas, quindi, fare richiesta scritta di partecipazione all'incontro di gennaio, e ha chiesto alla prefettura di sostenerla, cosa che Lastella si è impegnato a fare. 

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