martedì 9 dicembre 2014

Il viceministro viene a Taranto alla chetichella per "prevenire la violenza sulle donne"... ma di nascosto dalle donne...

 Per un caso questa mattina abbiamo scoperto che stava a Taranto il viceministro dell'Interno Bubbico   per sottoscrivere il protocollo d'intesa per la condivisione e la standardizzazione di interventi finalizzati alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere”.

C'erano tutte le "Autorità", al 90% uomini, tra i relatori l'unica donna era (per forza) la consigliera delle "pari opportunità", c'era il questore, il Procuratore della Repubblica,  il Tribunale per i Minorenni, il Comando Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, l'Azienda Sanitaria Locale, l'Ufficio scolastico Provinciale, l'Ordine degli Avvocati di Taranto e dagli assistenti sociali della Regione Puglia. C'era in platea la "belle gente" dei centri antiviolenza, quelle signore che si vedono solo in convegni e incontri tra autorità.

C'erano tutti, MENO LE DONNE.

«Dalle tante difficoltà di cui sono vittime le donne - ha detto Bubbico - nasce il bisogno di una rete di servizi, dirette a contrastare la violenza di genere nei rapporti interpersonali e garantire soccorso e sostegno alle vittime, attivando sinergie tra istituzioni del privato sociale.... La violenza sulla donna evidenzia un problema di orientamento culturale, che va contrastato per riaffermare i principi di rispetto e responsabilità - ha proseguito - La violenza ai danni della propria partner e che spesso sfociano in episodi tragici e devastanti dimostra la diseducazione di una coppia alla relazione affettiva...".

Messa così la questione su un terreno puramente "culturale" e di "diseducazione", è normale che nessuno ha detto nulla sulle brutte condizioni di vita, di oppressione materiale, familiare della maggiorparte delle donne, ragazze a Taranto, che spesso sono alla base anche delle violenze contro le donne e dei femminicidi; mentre nello stesso tempo la presenza delle forze dell'ordine e della procura metteva l'accento soprattutto su interventi di controllo, di repressione.

NON E' QUESTO QUELLO CHE LE DONNE A TARANTO VOGLIONO!!
A Taranto dove le donne non trovano lavoro, non sanno dove sbattere la testa per anche per i propri figli; a Taranto dove le lavoratrici vengono umiliate e offese con lavori anche di 45 minuti al giorno negli appalti pubblici; e anche nelle grandi aziende - dai grandi magazzini ai call center - vengono sfruttate, senza diritti; a Taranto dove le donne, le madri devono mangiare polvere, inquinamento e vedere i loro figli anche morire, e non hanno strutture sanitarie in cui curarsi; a Taranto dove non si può abortire perchè il 99% dei medici è obiettore; a Taranto dove le ragazze per lavorare pure a nero devono subire proposte oscene e molestie sessuali; a Taranto dove le studentesse hanno come futuro o sposarsi o sprecare anni di studio in lavoretti; a Taranto dove non ci sono case per le donne...

A TARANTO, QUANDO VIENE IL VICEMINISTRO BUBBICO NON SI PARLA DI QUESTO...

Attenti! Le Disoccupate Organizzate, le lavoratrici, precarie, che l'anno scorso hanno fatto lo "sciopero delle donne" contro le violenze, femminicidi ma contro l'intera condizione di vita, che poi non si sono fermate e lottano ogni giorno, queste donne dicono chiaro che cosa vogliono, che cosa serve... 

- Lavoro per tutte le donne 
- tutti i contratti precari devono essere a Tempo Indeterminato e con orari e salari dignitosi
- Reddito minimo garantito a tutte le donne perchè la dipendenza economica non sia di ostacolo alla rottura di legami familiari
- Pari salario a pari lavoro
- Divieto di indagine su condizione matrimoniale, maternità, orientamento sessuale, per assunzioni o licenziamenti
- abbassamento dell’età pensionabile delle donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- Difesa del diritto di aborto, abolizione dell’obiezione di coscienza e gratuità degli interventi consultori laici controllati da donne.
- Socializzazione/gratuità dei servizi domestici; asili, sanità, servizi assistenza per anziani...
- diritto alla casa per donne violentate, capifamiglia

- “centri delle donne” gestite dalle donne, con servizi gratuiti di avvocati, medici, psicologi
- interventi immediati contro maschi denunciati per violenze, stalking, molestie sessuali
- Via dai posti di lavoro, da posti istituzionali chi esercita molestie, stupri, mobbing; 
- Divieto di permanenza in casa di mariti, conviventi, padri, denunciati per violenze
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro e femminicidi; Si alle parti civili di organizzazioni di donne 
- patrocinio gratuito per le donne
- Classificazione dello stupro tra i reati più gravi del sistema penale
- Semplificazioni e procedure d’urgenza per separazione/divorzi, con patrocinio gratuito 
- Divieto dell’uso del corpo femminile a fini pubblicitari e dell’uso sessista del linguaggio
- Abolizione nelle scuole e università di testi sessisti, con contenuti discriminatori, via i professori che li propagandano.

E'SU QUESTO LE DONNE CHIEDONO FATTI CONCRETI.
Tutto il resto... è noia...

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