mercoledì 4 febbraio 2015

Gli autotrasportatori Ilva finito l'ultimatum pensano ad altre forme di protesta...

Ancora una volta si preferisce la strada illusoria dei tavoli istituzionali e/o governativi, come se in tutto questo tempo abbiano mai fatto qualcosa di concreto per i lavoratori o per la città. Dico questo perché gli autotrasportatori - in cui bisogna distinguere padroncini e dipendenti - dichiarano questa stessa mattina (in un intervista riportata nel blog cronache tarantine) che domani, giovedì 5 febbraio, i tir marceranno a velocità ridotta sulle Strade Statali 100 e 106. «Una manifestazione pacifica che non intralcerà la viabilità ma vorrà dare un segnale forte alla città e al Governo». Non è certo questa la strada che gli operai devono percorrere se davvero vogliono ottenere i loro diritti i loro stipendi la loro dignità,  ebbene, ancora una volta, bisogna dare un segnale forte molto forte bisogna che le manifestazioni non siano pacifiche quando la situazione è grave, e di sicuro questa lo è come piano piano sta diventando ancora più grave la posizione degli operai ilva. Quando si deciderà di bloccare tutto, fabbrica e città, allora sì che gli operai e la città conteranno qualcosa sui tavoli dove si stanno decidendo le sorti di tutti noi non solo le vostre. E non credete che la città non appoggi un iniziativa di blocco perché checché se ne dica in giro la gente è stufa, è satura di tutta questa situazione frustrante di impotenza, tenuta sottocontrollo dal falso buonismo di associazioni radical chic ambientalisti che stanno in realtà dando una mano a padroni e governo che sforna un altro decreto inutile sia per gli operai che per i cittadini.
F.B

Da Cronache Tarantine

É scaduto nella giornata di ieri, martedí 3 febbraio, l'ultimatum posto dagli autotrasportatori che chiedono il pagamento dei crediti vantati dall'azienda. Dopo aver ridotto al minimo i servizi forniti allo stabilimento siderurgico, da questa mattina la protesta assume toni ancor piú seri. Fino ad oggi infatti gli autotrasportatori avevano garantito l'ingresso delle merci necessarie al raffreddamento degli altiforni al fine di consentire il proseguimento dell'attività produttiva. Tuttavia, i lavoratori hanno deciso che da questa mattina verranno drasticamente ridotte le forniture. Il transito dei mezzi infatti verrà limitato a soli trenta camion a fronte dei 300 tir fermi fuori la portineria C. Non è escluso che nei giorni a seguire possano essere ulteriormente ridotti i servizi in assenza di garanzie certe circa il pagamento dei loro stipendi fermi allo scorso giugno. Nel corso della mattinata, sono state decide nuove forme di protesta piú incisive. Domani mattina, giovedì 5 febbraio, i tir marceranno a velocità ridotta sulle Strade Statali 100 e 106. «Una manifestazione pacifica che non intralcerà la viabilità ma vorrà dare un segnale forte alla città e al Governo», commentano i referenti degli autotrasportatori. La protesta degli autotrasportatori si svolgerà in concomitanza con il vertice che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha convocato a Roma per valutare le prospettive future di rilancio dell'Ilva. Prenderanno parte all'incontro i ministri Federica Guidi (Sviluppo economico) e Pier Carlo Padoan (Economia e Finanza), il super-consulente Andrea Guerra, Franco Bassanini e Giovanni Gorno Tempini per la Cassa depositi e prestiti, Maurizio Tamagnini per il Fondo Strategico, oltre ai commissari Ilva, Piero Gnudi, Corrado Carubba ed Enrico Laghi. «Ancora una volta non siamo stati chiamati in causa - accusano gli autotrasportatori - Inoltreremo tramite una lettera il nostro dissenso al Premier Renzi e stiamo valutando l'ipotesi di mobilitarci a Roma». Intanto la segreteria provinciale di Trasporto Unito Fiap intanto sollecita il pagamento dei crediti per un ammontare almeno pari all’80% da monetizzarsi e, per il residuo, da erogarsi attraverso l’introduzione di sgravi di carattere fiscale e contributivo, proseguendo l’astensione dalle prestazioni di trasporto. «Si tratta di somme necessarie per assicurare la ripresa delle attività di trasporto», comunica il segretario provinciale Biagio Provenzale.

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