giovedì 12 febbraio 2015

Un altro disoccupato ha tentato il suicidio... rivolgiamo contro i responsabili la disperazione e la rabbia

Disoccupato tenta il suicidio: si taglia i polsi, ma viene salvato

Nel pomeriggio di lunedì un inquilino di un palazzo situato in viale Magna Grecia segnalava che un uomo, in preda ad una crisi, si trovava nell’ascensore dello stabile e urlava di volersi suicidare, l’uomo aveva già iniziato a recidersi entrambi i polsi con dei cocci di vetro.

A Taranto si muore per inquinamento, per lavoro e per mancanza di lavoro e reddito!

Sappiamo bene chi sono i mandanti di questi "suicidi" - che ormai si stanno succedendo in modo crescente nella nostra città:
I grossi padroni sfruttano, inquinano, fanno profitti e poi tagliano posti di lavoro o vanno via lasciando macerie, dall'Ilva, alla Marcegaglia, ma ora anche Alenia, Teleperformance;
Il governo ha fatto un decreto che è più giusto chiamare "morte di Taranto" (vedi altro articolo in questo blog) e nessun provvedimento sta facendo per il lavoro e il reddito per i disoccupati;
Le Istituzioni locali, ragionali o comunali, o si limitano a letterine o costruiscono una montagna per leggi (come quella sui "cantieri di cittadinanza" che al massimo partoriscono dei topolini, di qualche decina di lavori di sei mesi...

Noi diciamo ai disoccupati, alle disoccupate: invece di rivolgere verso di voi la vostra disperazione e rabbia, rivolgiamola contro i responsabili della distruzione delle nostre vite.
Facciamo di Taranto non la città della lenta morte, ma la città della ribellione, della lotta generale.

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