giovedì 9 aprile 2015

Intervista a Amedeo Zaccaria, padre di Francesco morto per la gru in Ilva e parte civile al processo Ilva

Gli chiediamo cosa pensa degli interventi durante il processo sull'infortunio mortale di Francesco Zaccaria.

"La Procura ha fatto un buon lavoro, ha accertato le responsabilità. Ma quello che non condivido è che l'inchiesta e il processo per questo infortunio, come per quello di Claudio Marsella, sia stato inserito in questo maxi processo su "Ambiente svenduto".
Se fosse rimasta un'inchiesta a sè, con qualche udienza cela saremmo cavata. Oggi invece dobbiamo aspettare anni ed è un'attesa pesante, col rischio sempre della prescrizione.

E' stato indagato anche un Ispettore dell'Arpa che 3 mesi prima aveva fatto il controllo sulla gru, ma aveva visto che mancavano dei documenti di "Valutazione di vita residua" della gru, che l'Ilva avrebbe dovuto produrre all'Arpa.
Io mi chiedo: possibile che questo ingegnere si sia assunto la responsabilità di far proseguire la macchina senza questa documentazione? Negli atti acquisiti dall'inchiesta viene scritto che l'Ing. Primerano, coordinatore ispettore tecnico dell'Arpa, non aveva eccepito nulla in merito a misure ostative al rilascio della certificazione.
Ma oggi Primerano è imputato anche per questo infortunio!

Le gru avevano un "blocco antiuragano", di cui, però. i gruisti non erano a conoscenza. Ma anche se l'avessero saputo, non avrebbero potuto inserirlo perchè sarebbe stato rimosso.

Se l'azienda non previene l'infortunio è solo per il profitto.
Per esempio, nella gru dove operava mio figlio, al posto della trave adatta, che per inserirla ci sarebbe voluta una giornata di lavoro, ne è stata messa un'altra in poche ore, perchè c'era urgenza, vi erano le navi da scaricare... E questo non è fatto per tagliare i costi e fare più profitti?
Bisogna cambiare questo concetto, altrimenti non ci sarà mai giustizia!
Anche le Organizzazioni sindacali hanno colpa, perchè quando è accaduto l'infortunio a mio figlio, siamo stati abbandonati o per incompetenza o per favoritismo".

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