venerdì 24 aprile 2015

Resistenza vecchia e nuova

Parlare di resistenza mi fa pensare a tanti popoli che purtroppo, opponendo una forte resistenza al colonialismo imperialista hanno dovuto soccombere, e alcune etnie sono addirittura scomparse.
Alcuni esempi sono gli indiani d'America, gli indios delle foreste amazzoniche, alcune etnie africane e tanto altro ancora. Alcuni altri invece dopo essersi liberati dal colonialismo inglese, ancora oggi lottano contro il governo proimperialista e promultinazionale. Un esempio lampante per tutti è
la grande resistenza-guerra di popolo dell'India.
Ancora, parlando di resistenza al giorno d'oggi, come si può non pensare alla resistenza curda contro l'ISIS e contro l'oppressione turca, resistenza in cui le donne rivoluzionarie come in tanti altri casi sono le protagoniste. Oppure della resistenza palestinese contro lo strapotere sionista... e si potrebbe continuare all'infinito sulle tante situazioni di resistenza armata sparse qui e lì contro gli interessi economici di un capitalismo rapinatore e oppressore. 
La resistenza in Italia è stata una grande guerra di popolo, fatta da operai, contadini, donne; ma resistenza a costo della vita è stata anche quella di alcuni intellettuali che non erano avvezzi all'uso delle armi.
Anche oggi la lotta che si sviluppa pacifica in alcune piazze, in tanti paesi, può diventare armata contro l'oppressione istituzionale, gli Stati di polizia. Il capitalismo ha mezzi e denaro per muovere i suoi eserciti, ma il popolo ha i numeri. 
Manca, però, la concezione, l'organizzazione di classe per fare non solo una resistenza ma la rivoluzione. 
Concetta

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