giovedì 7 maggio 2015

Teleperformance vuole chiudere a Taranto - al fianco dei lavoratori ma non dei sindacalisti

Da quanto si è installata a Taranto la storia di Teleperformance è stata una lunga scia di pretese, di minacce, ricatti occupazionali, approfittando in maniera squallida del bisogno di lavoro di tanti giovani nella nostra città.
Questa politica purtroppo ha sempre pagato, i vari governi, sia nazionale che regionale, hanno dato finanziamenti, sgravi, condizioni di favore; i partiti, soprattutto, bisogna dirlo, quelli di centrosinistra e in particolare il PD, entravano ed uscivano dalle stanze della direzione aziendale che in campagna elettorale gli organizzava anche le assemblee dei lavoratori in cui fare propaganda elettorale. 

Non sappiamo se questo attuale annuncio è tutto vero o per un pezzo fa parte della politica di sempre dell'azienda di minacciare per poi comunque ottenere l'accettazione di un peggioramento delle condizioni di lavoro e salariale dei lavoratori, e quindi un consistente taglio del costo di lavoro per Teleprformance a cui corrisponde un aumento dei suoi utili.

Ma, proprio per la storia di ricatti di questa grande multinazionale che chiude non perchè in crisi, ma perchè fa più profitti all'estero, come in Albania dove può tagliare parecchio il costo del lavoro, occorre dire chiaro che per tanti anni i sindacati confederali hanno accompagnato questa politica aziendale, facendosi addirittura in alcuni casi portavoci presso il governo delle richieste di Teleperformance.
Questo ha permesso all'azienda di scaricare sempre su altri le sue responsabilità.
E di uscire da ogni fase di annunci di licenziamenti, ridimensionamenti con accordi sindacali che gli permettevano di avere cassintegrazione, contratti di solidarietà, scatti di anzianità bloccati, livelli bassi; mentre continuava ad occupare con contratti a progetti, mentre riempiva, anche quest'anno, la città di mega/provocatori tabelloni pubblicitari su come è bello lavorare in Teleperformance. Chiaramente, come ogni padrone, ora l'azienda avuta la mano si vuole prendere tutto il braccio.

Per questo solidarizziamo con le lavoratrici e i lavoratori di Teleperformance e sosterremo le loro iniziative di lotta; ma non solidarizziamo affatto con i sindacalisti. Anzi, pensiamo che i sindacalisti di Cgil, cisl, uil sono stati e sono un problema non la soluzione.

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