giovedì 18 giugno 2015

Lavoratrici vendute a prezzi stracciati

Gli appalti di servizi del Comune di Taranto che erano già vergognosi, a pochissime ore e miseri salari, oggi con i nuovi appalti diventano paradossali.
Le due aggiudicazioni in corso, quella per le pulizie nelle strutture comunali (Uffici, biblioteca, ecc.) e quella per pulizie e ausiliariato negli asili comunali, non potrebbero neanche chiamarsi appalti al massimo ribasso, sono appalti svenduti, con importi uguali o anche inferiori a quelli di 7 anni fa, già insufficienti a garantire il servizio; per le ditte che hanno avuto la aggiudicazione - guarda caso entrambe di Roma - e che sicuramente una delle due (per i servizi nelle strutture comunali) l'ha ottenuto con il 46% di ribasso! - non ci sono chiaramente problemi. Scaricheranno sui lavoratori con contratti ancora più al ribasso o con taglio delle ore (basti pensare che le lavoratrici delle pulizie fanno già ora solo 11 ore alla settimana).
In questi appalti la quasi totalità dei lavoratori è donna, tante monoreddito con figli. E diventa ancora più vergognoso e inaccettabile che si voglia peggiorare ulteriormente una condizione delle donne che già è molto più difficile, è oggetto di discriminazioni nel trovare lavoro, di forme varie di oppressioni sia sui posti di lavoro che fuori.
Negare un lavoro decente alle donne significa un doppio attacco perchè si impedisce loro di avere un'indipendenza non solo economica.
Il Comune di Taranto, il sindaco Stefano parla delle donne una/due volte all'anno e poi le offende con questi stracci di lavori.

LE LAVORATRICI NON CI STANNO!
E PADRONI E ISTITUZIONI SI RICORDANO CHE SONO QUELLE CHE NEL 2007 MISERO A FERRO E A FUOCO PER MESI LA CITTA'

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