mercoledì 29 luglio 2015

LE IMMAGINI DELLA MANIFESTAZIONE DEI MIGRANTI A TARANTO - UNA BELLA "ROTTURA" PORTATA NEL CENTRO CITTA' CON I MIGRANTI NON "ELEMOSINANTI ASSISTENZA" MA PROTAGONISTI IN LOTTA

Ieri la manifestazione dei migranti a Taranto ha spostato nel centro città, in maniera chiara, gridata e visibile, e nei confronti delle Istituzioni, in primis la Prefettura, la pesante condizione dei migranti, bloccati spesso per più di un anno in Centri d'accoglienza, in attesa di documenti di identità, riconoscimento condizione di rifugiato, permessi di soggiorno, tessera sanitaria, ecc. e a cui non viene normalmente corrisposto il pocket money, e anche diritti fondamentali quali assistenza sanitaria viene fornita in maniera totalmente inadeguata.  
Questa denuncia, le rivendicazioni i migranti le hanno scritte sugli striscioni, sulle decine di cartelli e le hanno gridate e spiegate per tutto il tempo del presidio sotto la Prefettura.
Questo ha permesso di ottenere un primo parziale risultato nell'incontro avuto in prefettura, con la disposizione da parte del Prefetto di dare ai migranti il documento di identità, e fissando un nuovo incontro con l'Associazione del Centro per la concreta procedura.

Questa manifestazione organizzata nei giorni precedenti dallo slai cobas sc insieme ai migranti ha rotto anche una situazione di visibilità solo dell'azione delle Istituzioni locali e di silenzio ipocrita sulla reale condizione dei migranti a Taranto in alcuni centri di accoglienza, che invece di provvedere all'assistenza dei migranti e a far rispettare i loro diritti, fanno "i più realisti del re", applicando in maniera iperburocratica, con il minimo impegno, e con un'interpretazione più a destra possibile, la legislazione esistente, cercando di rendere i migranti dei silenti assistiti che devono pure "ringraziare", e non dei protagonisti.
IERI QUESTA SITUAZIONE SI E' CAPOVOLTA, I MIGRANTI HANNO PRESO IN MANO LA LOTTA E HANNO FORTEMENTE DENUNCIATO ANCHE QUESTA LOGICA DI ALCUNE ASSOCIAZIONI

 
Questa scesa in campo diretta dei migranti ha fatto emergere la possibile unità tra migranti e lavoratori, disoccupati, i cui rappresentanti dello Slai cobas sc hanno sostenuto attivamente la manifestazione, stringendo legami di lotta tra proletari che hanno anche gli stessi nemici.
Ma nello stesso tempo ha affrontato, senza nasconderle dietro un dito, contraddizioni con atteggiamenti da "razzismo qualunquista" presenti tra settori delle masse e che ieri per esempio sono stati espressi da una minoranza di lavoratori in lotta per il lavoro anch'essi in presidio sotto la Prefettura di Taranto ("lo Stato pensa ai migranti e non a noi lavoratori italiani", "loro hanno 30 euro al giorno e noi stiamo morendo dalla fame", "ritornate sulle navi..." e stupide e ignoranti amenità di questo genere). 
La determinazione a respingere questo razzismo, pur espresso da lavoratori giustamente in lotta, la forza e giustezza della denuncia fatta dai migranti, ha permesso di stoppare sul nascere questi atteggiamenti, con altri lavoratori che invece hanno espresso sostegno alla mobilitazione dei migranti

 




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