giovedì 16 luglio 2015

NON SI PERMETTESSE DI VENIRE A TARANTO! Ecco chi è il sottosegr. alla Pres. del Consiglio De Vincenti che dovrebbe partecipare martedì 21 a Taranto al Tavolo Istituzionale, L'UOMO DELLE "PORCATE"

LO ACCOGLIEREMO A DOVERE!
PRESIDIO LUNEDI' 20 ORE 9,30 ALLA PREFETTURA, indetto dallo Slai cobas.

«Bypassiamo le regole, come con l’Ilva»

Tirreno Power, i funzionari del ministero dell’Ambiente intercettati. De Vincenti: sempre rispettato le leggi


Martedì il gip di Taranto ha sollevato una questione di legittimità costituzionale del decreto legge del 4 luglio, l’ottavo promulgato per permettere all’Ilva di produrre pur con l’altoforno sotto sequestro. È l’ultimo scontro fra magistratura e politica. Il 13 maggio del 2014, la magistratura di Taranto veniva definita «tignosa» nell’intercettazione ambientale ordinata dalla Procura di Savona nell’ufficio del dirigente del ministero dell’Ambiente Giuseppe Lo Presti. Ma perché si parla di Ilva? Nell’ufficio è in corso una riunione per mettere a punto una «norma interpretativa» e permettere a un’altra azienda termoelettrica, la Tirreno Power di Vado Ligure (Savona), di produrre anche se è stata sequestrata dai pm che formuleranno l’accusa di disastro ambientale e omicidio colposo plurimo.
In 113 pagine di intercettazioni i carabinieri del Noe conducono «l’anatomia» di una «norma transitoria» — che poi non ha mai visto la luce — e dei tentativi della Regione Liguria e dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico — in stretto accordo con i dirigenti della Tirreno Power — per bypassare la magistratura e le regole ambientali. «Ho sempre operato nel rispetto delle leggi — ha commentato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti — . Nei testi è chiaro che a mio carico non c’è nulla». Ma il Noe scrive che proprio «per il tramite del viceministro» si cerca «di far arrivare all’azienda il suggerimento di come eludere le prescrizioni». E Sette anni e 8 mesi sono stati inflitti a Luciano Isola; 6 anni e 8 mesi a Guido Veronesi (fratello dell’oncologo dell’Istituto oncologico europeo ed ex ministro della Sanità, Umberto) e a Piero Giorgio Sierra (ex presidente dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro), 5 anni e 6 mesi a Gavino Manca, 4 anni e 8 mesi a Ludovico Grandi, 3 anni e 6 mesi a Omar Liberati e Gianfranco Bellingeri, 3 anni ad Armando Moroni. Con quasi tutte le parti civili già risarcite nel corso del processo, i condannati (in solido con il responsabile civile Pirelli Tyre spa) dovranno versare una provvisionale di 200.000 euro a moglie e figlia di un operaio morto, 300.000 all’Inail e te...». Si discute per quanto deve valere la proroga: 180 giorni? Si prevedono ispezioni. Lo Presti: «Diciamo che devono paga’ gli oneri di controllo, se pagano la Severino (il legale della società ndr) possono pagare pure a Pini». C’è un sequestro ma chi se ne importa. Fardelli: «Cavoli loro come si giocano i sequestri. Scusa ma può esistere una legge che fa stuprare i sequestri? Tranne quella dell’Ilva?». Ridono: vogliono dire che con l’Ilva s’è potuto fare. Lo Presti: «Certo ce pagano poco ma abbiamo tante soddisfazioni. Questa (una funzionaria ndr) che riscrive il piano dell’Ilva, io che faccio una legge più dirompente dell’altra... per cui stiamo a scardinare tutti i principi base dell’ordinamento...». Fardelli: «...Questo supera un’ordinanza di sequestro». Lo Presti: «Pare che stiamo a gioca’». Fardelli: «Ma, scusa... con l’Ilva cosa abbiamo fatto?». Lo Presti: «No, con l’Ilva il sequestro resta, c’è la facoltà d’uso». Si ritorna sugli oneri a carico del gestore. Fardelli: «...ivi compresa na’ pizzetta e na’ trattoria a Savona». Lo Presti: «Sempre una porcata ma una porcata digeribile... questi non sono quelli di Taranto. Questa non è tignosa » . E se l’azienda non rispetta i termini? Fardelli: «Famo come l’Ilva. Ricominciamo con un’altra». Poi suggerisce di scrivere che il sequestro non impedisce la produzione. Lo Presti si oppone: «No. Se lo scrivono loro (il ministero dello Sviluppo Economico ndr). C’ho un conato...».

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