domenica 11 ottobre 2015

I Disoccupati Organizzati Slai Cobas lottano per lavoro e ambiente - I Liberi e Pensanti non devono fare solo conferenze stampa

I liberi e Pensanti contestano le bonifiche ai Tamburi... I Disoccupati Organizzati Slai Cobas lottano da anni in piazza per le bonifiche, per la raccolta differenziata porta a porta, per il lavoro coniugato alla salvaguardia dell'ambiente, vanno a contestare i pseudo convegni sulla raccolta organizzati con spreco di denaro dal comune contraddicendo l'ass. Baio e l' Amiu, sostengono i lavoratori della Pasquinelli per la richiesta di ampliamento della raccolta differenziata e per la tutela della salute, denunciano comune e Amiu per le loro inadempienze e per le loro bugie, sostengono gli operai Ilva e i cittadini  dei Tamburi al processo contro Riva che si tiene il 20 ottobre in cui lo Slai Cobas, con circa 100 lavoratori, abitanti dei Tamburi, si è costituito parte civile in difesa della salute dei lavoratori e dei cittadini, sostengono la lotta dei migranti per i permessi di soggiorno e per migliori condizioni di vita, assediano quotidianamente i nostri amministratori e si anche beccano botte dai Vigili e denunce, vanno, come ieri, a fare irruzione alla farsa/sceneggiata sulla raccolta differenziata fatta a Paolo VI, ecc.

E I LIBERI E PENSANTI?

Sarebbe utile che non una volta ogni tanto apparissero, sempre più solo in funzione dei mass media, con conferenze stampa, ma che si mobilitassero ogni giorno e insieme ai Disoccupati Organizzati la lotta per l'ambiente, Così il lavoro sarebbe più forte. Ma su questo pesa la sfiducia, fino a espressioni di vero fastidio, che i Liberi e Pensanti da troppo tempo hanno per le masse popolari. E quindi l'unica vera prospettiva è per loro una 'Lista civica' alle prossime elezioni...

Dal Quotidiano
"Ieri mattina, alle dieci, davanti alla scuola “De Carolis”, due passi dalla “Deledda”, quartiere Tamburi, conferenza stampa del comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti.

«Fra i tanti muri – attacca Ranieri – c’è anche quello dell’indifferenza, non cerchiamo voti, ma partecipazione: sono i loro ragazzi ad andare a scuola e a fare lezione qui, quasi fossero reclusi a scontare pene per colpe non loro; non possono aprire una porta, una finestra a causa delle polveri».
Poi, attacco alle istituzioni. «Nonostante la nostra città – dice il portavoce del comitato – con siderurgico e raffineria rivesta grande importanza per l’economia nazionale, quando si tratta della salute dei nostri piccoli, la litania è sempre la stessa: non ci sono soldi». Non va bene, secondo Ranieri. «Non vogliamo più sentire queste cose, siamo stanchi: i bambini, qui, vivono nel chiuso delle loro aule, non possono giocare nei giardini delle scuole e del quartiere, c’è un’ordinanza; non possono fare attività sportiva, la palestra è stata occupata dal materiale per i lavori di riqualificazione; un container costava troppo, dunque, utilizziamo la palestra per scaricare di tutto e di più; ci sarebbero otto milioni e mezzo di ragioni, quanti gli euro a disposizione dell’Amministrazione per restituire, se possibile, dignità a un quartiere martoriato, prima del resto della città, da fumi e veleni».
Ce n’è anche per il sindaco, Ippazio Stefano. Non vogliono «più sentire nominare il suo nome». «Un pediatra – riprende Ranieri – cui non interessa la salute dei bambini, che pediatra è? Uno specialista, di più, un amministratore, che non si preoccupa di classi di 20-25 bambini che ogni giorno fanno lezione senza poter aprire una finestra, dimostra di non avere a cuore la salute dei suoi concittadini più piccoli; non ha preteso il risarcimento che spettava a Taranto».
Scuole riqualificate al quartiere. «Non sono come le altre scuole cittadine: qui è diverso dalle altre realtà... le aule scolastiche sono a duecento metri dai parchi minerari, a duecento metri dalle ciminiere»
Pitturazione, porte e finestre nuove. «Non basta: non è stato previsto un sistema di riciclo di aria con i filtri; pensano ad altro: quando il vento arriva dalle zone industriali i bambini non possono aprire la finestra, fanno lezione come fossero in trappola...

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