mercoledì 11 novembre 2015

La lotta dei contadini nel Salento

Il  Salento subisce  da diversi anni la più grave catastrofe ambientale ed economica della sua storia recente, dalle cause e dinamiche ancora non ben definite: il disseccamento rapido degli ulivi-Codiro; inoltre esso è danneggiato  da discutibili provvedimenti istituzionali  della  strategia di contrasto, imposti dall’alto,

I sottoscritti, impegnati nella difesa e nella promozione del territorio e dei suoi interessi economici e sociali:

-ritengono
che vadano riconsiderate  con urgenza alcune misure  del Piano governativo-commissariale, anche perché ritenute inefficaci a fermare il contagio (a meno di trasformare  il Salento in un deserto chimicizzato), non imposte in altre simili situazioni di fitopatia: l’espianto coatto degli ulivi  e quello incentivato , soprattutto di piante sane e asintomatiche; il divieto di reimpianto;  l’uso coatto   di prodotti chimici (vanno disincentivati, se non proibiti, gli erbicidi negli uliveti, concausa del disseccamento e nocivi per salute e ambiente); le sanzioni a danno dei contadini, cui invece va dato sostegno economico per i danni subiti e a favore delle buone pratiche e  potature efficaci nel ridurre contagio e disseccamento;
-rivendicano
 scelte propositive ed immediate, per superare le criticità finora manifestatesi nella gestione della fitopatia, con  un ruolo più attivo  dell istituzioni e soprattutto della Regione Puglia. Esso deve  concretizzarsi  in  un confronto con il territorio salentino da parte del Presidente Emiliano  e in una assemblea monotematica del Consiglio Regionale, finora disattesi; la  realizzazione  di un convegno di confronto operativo tra esperti internazionali di differenti orientamenti e specializzazioni e di una cabina di regia che  coordini e sinergizzi  le sperimentazioni in atto sui campi; l’impugnazione  ad ogni livello di imposizioni insostenibili, già preannunciata nell’ultima lettera del governo Vendola all’UE; infine  trasparenza e pluralità nella certificazione  e nelle operazioni commissariali e in tutte quelle afferenti  la gestione tecnica e amministrativa della fitopatia, oggetto di svariate  e fondate critiche;
- auspicano
che il regime di quarantena  sia superato, anche per la nuova dimensione  epidemiologica  della fitopatia  batterica (ormai  accertato il suo insediamento da diversi anni e la sua diffusione non solo nel Salento) e  che si passi alla gestione non emergenziale; che la criticità del Codiro, con la concausa anche di fattori climatici, ambientali e della crisi dell’agricoltura, sia trasformata  in occasione  per invertire la rotta  e costruire  un nuovo modello di “agri-cultura”:  esso deve promuovere  l’immagine e l’economia del Salento, la valorizzazione dei suoi prodotti,le prospettive  di lavoro per i giovani,  nel rispetto dell’ambiente e della salute.

Lecce  2 novembre 2015

Testo condiviso da
ADAF –Ass. dottori agricoli e forestali; ADOC; ARCI; Associazione “Comune” Terenzano; Casa delle agricolture ; CIA -Confederazione  ital. Agricoltura; Cittadinanzattiva; Consulta ambiente CSV; COPAGRI; Forum ambiente e salute; LILT-Lega ital. Lotta tumori; WWF.

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