lunedì 23 novembre 2015

La Regione Puglia eroga 3 milioni di euro per Enti e organi di formazione per corsi sulla sicurezza, iniziativa lodevole, ma a chi serviranno questi corsi? Agli Enti che intascheranno soldi. La sicurezza sul lavoro non sono i padroni che la dovrebbero garantire? E i morti dell'Ilva avrebbero dovuto fare i corsi per non morire? Intanto i disoccupati stanno aspettando da maggio la graduatoria dei cantieri di cittadinanza, garanzia giovani e chiedono da anni corsi di formazione finalizzati alla differenziata porta a porta, alle bonifiche e ancora non si sa nulla! Disoccupati Organizzati Slai Cobas Taranto



Sicurezza sul lavoro
Puglia, 3 mln per i corsi


BARI – Tre milioni di euro a favore della sicurezza sul lavoro. Ad erogarli la Regione Puglia (con fondi rinvenienti in parte da finanziamenti statali e in parte da cofinanziamento regionale), attraverso un bando che verrà pubblicato il 30 novembre sul sito www.sistema.puglia.it e scadrà il 30 dicembre 2015.

«Un bando aperto a organi o enti di formazione – ha spiegato in conferenza stampa il direttore del dipartimento per la Promozione della Salute, Giovanni Gorgoni – che si vogliono proporre per presentare delle iniziative formative per una platea di lavoratori che abbiamo stimato intorno alle 24mila unità, su tutto il territorio regionale. Sono lavoratori – ha spiegato - appartenenti a diverse categorie: ci sono i giovani (2.830), i pensionandi (1.020), i lavoratori stagionali, c'è anche una quota non indifferente di lavoratori dell’agricoltura (5.640) , visto che è il settore sul quale abbiamo avuto gli onori negatrivi di cronaca negli ultimi mesi.

L’altra novità – ha proseguito Gorgoni - è che, nella platea dei destinatari delle iniziative formative, abbiamo anche le scuole, presidi e insegnanti, studenti. Questo perchè – ha spiegato – siamo convinti che investire in sicurezza intanto non è mai uno spreco. Non c'è mai un limite – ha ribadito – oltre il quale si dice che siamo in fuori gioco da un punto di vista finanziario. Anche perchè investire in prevenzione, nelle fase di età più giovane, significa anche investire sul futuro. l’Obiettivo, quindi è fare in modo – ha sottolineato Gorgoni – che entri nel dna culturale di qualunque ragazzo, il concetto che sicurezza sul lavoro sia irrinunciabile. Prima ci si arriva, prima si mettono a disposizione i fondi, che derivano anche da annualità pregresse, per cui abbiamo tutto l'interesse e la fretta di utilizzarli

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