lunedì 7 dicembre 2015

La Fiom sull'Ilva cerca di pararsi il c..., ma anche questo sindacato è corresponsabile dell'attuale decisione del governo

La Fiom sembra accorgersi ora delle conseguenze dei piani del governo, quando in realtà erano ampiamente prevedibili da tempo. Ma solo lo Slai cobas per il sindacato di classe ha detto NO e ha avviato una campagna-raccolta firme in Ilva.
E da tempo che aspettiamo le "iniziative di mobilitazione necessarie..."
Così è falso o stupido Rappa quando dice che non ci sarebbero state prima consultazioni sindacali e quando chiede la convocazione alla presidenza del Consiglio; quando il 21 ottobre la consultazione c'è stata presso il Mise e nè noi nè gli operai hanno saputo di "opposizione della Fiom".

La dichiarazione di Rappa:
"No alla svendita i privati, pronti alla mobilitazione"Il Consiglio dei Ministri, con l'ennesimo decreto, il nono, modifica ancora una volta le carte in tavola, arrivando questa volta a indicare la data di vendita dello stabilimento Ilva di Taranto e spostando in avanti il termine dell'applicazione dell'Aia.
Per Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom-Cgil, "siamo in presenza di un decreto che rischia di scaricare i costi sul pubblico e gli utili sul privato, facendo pagare ai lavoratori attualmente occupati pesanti costi in termini occupazionali. Inoltre, riteniamo gravissima la volontà di allungare i tempi del processo di ambientalizzazione, per la quale devono essere rispettati i tempi indicati nell'Aia".
"Ancora una volta - continua - contraddicendo quanto fino ad ora aveva dichiarato, il governo prende decisioni senza consultare le organizzazioni sindacali."
"È assolutamente necessaria una immediata convocazione alla presidenza del Consiglio dei ministri, qualora questo non avvenisse metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie."

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