martedì 15 dicembre 2015

Taranto-Ilva: finestre chiuse - per riaprirle non basta lo scontro dei dati sulla stampa o in assemblee di addetti ai lavori; ci vuole la lotta generale di operai e cittadini, ma nessuno tranne noi la propone e ha voglia di farla - slai cobas per il sindacato di classe

Un ordine delle autorità Sanitarie Locali di Taranto, suggerisce la chiusura delle finestre dopo le 08:00 sino alle ore 12:00 e dopo le ore 18:00. Il “consiglio” dell’ASL è anche di evitare attività fisica all’aperto perché ci sono sforamenti di idrocarburi policlici aromatici (IPA). La relazione di tale situazione è stata inviata al Sindaco di Taranto perchè prenda provvedimenti.
Il rapporto ASL parla di programmare le attività  sportive all’aperto nelle ore in cui i livelli di inquinamento sono inferiori, di cambiare l’aria quando la concentrazione dei Pm10 è tra 26 e 50 microgrammo a metro cubo. I dati delle ultime rilevazioni ARPA relative al 06/12/2015, dicono che la concentrazione ha probabilmente ha superato i 26 microgrammi sui Tamburi, a Taranto, ma anche a San Vito, Talsano e Statte,  zone distanti da ILVA.
Questa concentrazione preoccupante era tale anche il 5 dicembre, dunque, nei giorni in cui l’ASL ha fatto tale raccomandazione. Le istituzioni locali preposte alla salvaguardia della salute pubblica, dovrebbero tener conto del rischio della popolazione mettendo in atto misure cautelative relative alla qualità dell’aria nei momenti critici che si riferiscono ai picchi di Pm10 e IPA nei giorni di vento proveniente da Nord-Ovest tristemente,noti come Wid days.
Ma quali provvedimenti sono stati presi? La popolazione è a conoscenza realmente di tutto questo? quanti tarantini sono sui social network, unico mezzo di un tam tam mediatico che, per alcuni è puro allarmismo , e per altri è fonte di notizie? Che succede se le finestre sono aperte durante quelle ore? Che succede se una partita di calcio si disputa su un campetto all’aperto alle ore 18:30, e se prima delle 12:00 sul Lungomare vedremo correre qualcuno dovremo avvisarlo di tornare a casa o quantomeno di fermarsi…?
Qual è realmente il rischio e perchè nonostante anche i media nazionali ne stiano parlando, a Taranto si tace e nel silenzio solo i “pazzi ambientalisti ” sono in ansia?
Nei giorni in cui si chiede ai tarantini di chiudere le finestre il Governo approva il nono decreto salva-ILVA, l’ennesima proroga per l’applicazione delle misure ambientali. A Taranto è sospeso il diritto alla salute e  il futuro proprietario di un’ILVA in svendita potrà riscrivere un piano ambientale privilegiando il guadagno  a danno di chi ha già pagato un caro prezzo.

Chi ci governa prenda decisioni sagge perchè chiudere le finestre è un’azione priva di senso dal momento che ovunque persiste un inquinamento rischioso. Riaprirle dando un futuro diverso a questa città è la sfida a cui è chiamata la città, soprattutto nei giorni in cui è chiamata a scegliere chi deve governarla, con i fatti, quelli che hanno poche parole e che mirano alla sostanza, e la sostanza adesso è tutelare la vita di questo popolo che non si può chiudere dietro le finestre, mai. (art21)

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