sabato 30 gennaio 2016

Alla Paquinelli grave attacco alla dignità dei lavoratori, si sta tentando di calpestare l'art.4 dello Statuto dei lavoratori, naturalmente gli operai Slai Cobas non ci stanno e subito si mobilitano!

E' con grande sconcerto è rabbia che i lavoratori Slai Cobas, addetti alla raccolta differenziata presso lo stabilimento Amiu sulla strada per Statte in contrada Pasquinelli, apprendono che in questi giorni l'azienda Amiu sta predisponendo impianti audio/visivi all'interno di tutto lo stabilimento fino ad arrivare a installarle nel locale adibito alla raccolta dove gli operai effettuano la selezione manuale dei materiali. Decisione che è stata fatta passare sotto forma di controllo contro i furti e danneggiamenti di mezzi che, a detta dell' Amiu, ultimamente sono molto frequenti nello stabilimento in contrada Pasquinelli. Decisione che tra l'altro l'azienda (amiu) ha preso arbitrariamente senza informare tutte le sigle sindacali presenti tra i lavoratori come appunto lo Slai Cobas, o meglio solo quelle con meno interesse verso la sicurezza la salute e in questo caso la privacy e dignità dei lavoratori.
A questo punto però è obbligatorio chiedersi cosa c'entrano le 2 telecamere installate nel locale di selezione con i furti e i danneggiamenti?
A cosa servono se non per controllare gli operai? Che furti o danneggiamenti potrebbero perpetrare i lavoratori? L'immondizia? Le siringhe piene di sangue? I cateteri? Oppure l'amianto?
O visti i continui rinvenimenti di amianto l'amiu crede che sìano gli operai stessi a metterlo e quindi installa ben 2 telecamere per tenere sotto controllo i lavoratori?
Ebbene a proposito di quest'ultima variante mi sento di dire che solo una mente malata potrebbe pensare una cosa del genere, ovvero che gli operai stessi starebbero sabotando il lavoro per cui ogni giorno lottano e rischiano la salute per avere continuità e sicurezza lavorativa.
Naturalmente lo Slai Cobas a tutela dei lavoratori ha chiesto un incontro urgente per giorno 5 Febbraio con le parti interessate Amiu, Comune e Coop. Ancora, diffidando l'azienda (Amiu) dal proseguire con l'installazione e la messa in uso di tali impianti prima del suddetto incontro, e che in mancanza di un tavolo di confronto con le parti i lavoratori attueranno tutte le forme possibili di protesta e lotta pur di far valere i loro diritti e le loro ragioni.
Infine è bene ricordare a chi di dovere che l'art.4 dello statuto dei lavoratori recita che:

"È vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori.
Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti.
Per gli impianti e le apparecchiature esistenti, che rispondano alle caratteristiche di cui al secondo comma del presente articolo, in mancanza di accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o con la commissione interna, l'Ispettorato del lavoro provvede entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, dettando all'occorrenza le prescrizioni per l'adeguamento e le modalità di uso degli impianti suddetti.
Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro, di cui ai precedenti secondo e terzo comma, il datore di lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di queste, la commissione interna, oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo art. 19 possono ricorrere, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al Ministro per il lavoro e la previdenza sociale".

F.B

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