giovedì 28 gennaio 2016

NO al hotspot a Taranto e dovunque! Prepariamo la mobilitazione

A Taranto vogliono fare una struttura chiusa e dovrebbe sorgere nel porto con una capienza massima di 300 posti.
Di fatto l'hotspot avrà la stessa funzione dei CIE, più simili a campi di concentramento, rispetto a cui vi sono centinaia e centinaia di denunce delle condizioni di vita (detenzione), della repressione, delle violenze anche sessuali fatte dai militari.

Il fatto che sorga nel porto, quindi nel luogo di sbarco dei migranti ha lo scopo evidente di respingere subito buona parte dei migranti nei loro paesi d'origine. Qui si svolgeranno le prime operazioni d'identificazione, registrazione e rilevamento delle impronte digitali dei migranti sbarcati - operazioni fatte, come già è accaduto anche a Taranto (vedi la nostra denuncia al Questore di Taranto), senza alcun rispetto dei diritti dei migranti, senza permettere loro di avere traduttori della loro lingua, di comprendere ciò che sta loro accadendo, senza verificare la loro situazione, senza assistenza legale, ecc.

"Chi avrà i requisiti per ottenere lo status di rifugiato sarà smistato nei sei hub nazionali (tra questi c'è anche Bari) oppure fuori dai confini italiani; gli altri saranno mandati negli hub chiusi in attesa di essere rimpatriati...
A Bari invece entrerà in funzione l'hub, una struttura paragonabile all'attuale Cara, ovvero dei centri - alcuni saranno aperti, altri chiusi - dove verranno trasferiti gli immigrati richiedenti asilo politico. A differenza del Cara, però, l'hub avrà una funzione di prima accoglienza, la capienza massima sarà di 100 posti (oggi nel Cara di Bari vivono quasi mille persone), i migranti saranno trasferiti entro 48 ore dallo sbarco e l'ospitalità sarà limitata al periodo necessario alla formalizzazione della domanda di asilo e conclusione della procedura di esame della domanda da parte delle Commissioni territoriali...".
(dal "Quotidiano - V.Dam).

Occorre impedire che questo avvenga, a Taranto come ovunque.
Organizziamo nella nostra città la mobilitazione, in primis degli stessi migranti, a cui chiamiamo ad unirsi tutti gli antirazzisti, gli antimperialisti, le associazioni.
ORGANIZZIAMO A FEBBRAIO UNA PRIMA INIZIATIVA.

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