martedì 2 febbraio 2016

7 marzo processo a due compagni dello slai cobas e di proletari comunisti, "colpevoli" della grande rivolta dei migranti a Manduria nell'aprile 2011

Al di là delle stupidaggini che vengono scritte in questo decreto,
noi siamo onorati di aver contribuito a quella rivolta, 


in cui migliaia e migliaia di immigrati abbatterono le recinzioni, spalancarono i cancelli che li tenevano prigionieri (come dei criminali) e al grido di "libertè libertè" uscirono in massa unendosi a noi e agli altri antirazzisti, compagni.

Rivendichiamo la giustezza della nostra azione: prima nella piazza di Manduria dove facemmo appello alle persone, giovani, donne ad abbandonare il comizio elettorale di Vendola e ad andare al campo degli immigrati - e tantissimi seguirono il nostro appello svuotando per più della metà la piazza; poi nel far andare via a gambe levate un manipolo di manduriani fascisti che stazionava davanti al campo da giorni e dava la caccia agli immigrati che riuscivano a fuggire dal campo, con la complicità e l'accordo della polizia; poi nell'opporci con forza e nell'aver fatto fallire il blocco della polizia al campo che voleva impedire con la forza di farci avvicinare ai cancelli; infine nell'aver incoraggiato gli immigrati alla rivolta di massa.
Il 2 aprile 2011 a Manduria è stata una delle pagine più belle ed emozionanti della battaglia degli immigrati.
Da far rivivere oggi, in cui anche a Taranto, sempre con lo Slai cobas, i migranti del Bel sit da quest'estate stanno lottando, riuscendo anche qui a strappare risultati, e ora dovranno lottare, insieme a tutti i migranti per conquistare il diritto d'asilo per tutti.
 
Questo processo dà di fatto un riconoscimento ai compagni dello Slai cobas e di Proletari comunisti che hanno in quella giornata e nei giorni successivi dimostrato cosa è e deve essere il vero antirazzismo: lotta e unità di lotta contro il governo e lo Stato italiano. 
Grazie a quella rivolta, a quella giornata, il governo si decise a concedere migliaia di permessi umanitari.

Certo, ora lo Stato ci ritenta, e vuole cacciare gli immigrati, ma quella rivolta ha dimostrato e dimostra qual'è la strada per opporsi, ieri e oggi.

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