mercoledì 17 febbraio 2016

La Fiom di Landini fa la voce grossa, ma anch'essa ha "perso tre anni" - Sull'acciaio fim, fiom, uilm sono con i padroni europei nella concorrenza internazionale


Landini nell'assemblea nazionale dei delegati Fiom sottolinea che "sono stati persi tre anni, sono stati fatti nove decreti, sono stati spesi soldi pubblici, il governo ora deve essere responsabile e affrontare un percorso trasparente che porti al risanamento e al rilancio".
Fim Fiom e Uilm sull'industria siderurgica chiedono alla commissione europea di non consentire alla Cina di vendere senza dazi e anche per chiedere l'apertura di un tavolo col governo non solo sull'Ilva ma sul futuro della siderurgia italiana. 
E ai primi di marzo Cgil e Fiom organizzeranno un'assemblea probabilmente a Taranto per fare il punto sul processo di vendita dell'Ilva.
Secondo Bruno Manganaro, segretario della Fiom Liguria, in questo processo di vendita "il governo ha le carte truccate, rischiamo e arrivare a giugno quando ci presenteranno il pacco di Natale e ci diranno: prendere o lasciare. Rischiamo che ci facciano discutere se è meglio la cordata italiana o straniera _ aggiunge _ con Fim e Uilm più disponibili se prevale la cordata italiana, che però ha tante ambiguità perchè rischiamo di trovarci con un piano industriale che metterà in gioco subito i livello occupazionali con una scatola dove vadano gli esuberi. E' una soluzione che non accettiamo, noi dobbiamo dire quale è la nostra manifestazione di interesse e se i punti che poniamo non ci sono nel piano industriale, si torna in piazza, ma questa partita la dobbiamo giocare fino in fondo, anche da soli, perchè ne va della nostra gente".
Il segretario Maurizio Landini "le iniziative messe in campo dalla Fiom di Genova hanno giocato un ruolo importante, hanno avuto la capacità di farlo diventare caso nazionale. Ma siamo solo all'inizio, il futuro dell'Ilva si gioca nel prossimo mese, mese e mezzo e dobbiamo essere pronti a mettere in campo altre iniziative. Dobbiamo cercare l'unitarietà, ma dobbiamo anche essere pronti ad andare avanti da soli".

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