giovedì 11 febbraio 2016

Sui lav. "ferrovecchio": una squallida campagna stampa, con Stefano in testa

per chiamare alla repressione verso chi occupa il ponte perchè gli viene tolto anche lo straccio di lavoro che hanno.
Ciò che è una vergogna, non è il blocco del ponte fatto dai raccoglitori di ferrovecchio disperati, ma un Comune, con una Prefettura silente, che pretende che questi raccoglitori, in nome di una legge che tartassa i piccoli e continua a tenere al governo e in parlamento grandi evasori, truffatori, come la Boschi, si addossino spese per "mettersi in regola", mettersi in cooperativa, che nel concreto significa migliaia di euro iniziali e altre centinaia ogni mese.
Ciò che è una vergogna è che un Comune non sappia, o non voglia, trovare una soluzione, verso lavoratori che comunque fanno un servizio utile alla città, di cui finora il Comune ha usufruito senza tirare fuori un centesimo. Ciò che è una vergogna è un sindaco che a fronte della richiesta di incontro dello Slai cobas per trovare questa soluzione, risponde soltanto: "La richiesta di incontro sull’argomento in oggetto, non è accolta trattandosi di questione non di competenza comunale e che discende da precisa normativa statale (L. 28 dicembre, n. 221)".
Ciò che è una vergogna è sempre un Sindaco che si spreca nelle lodi della Questura, chiamandola di fatto a fare il suo dovere, cioè a reprimere decine di persone, alcune anche anziane. 

I cittadini devono rendersi conto che è il Sindaco Stefano il responsabile delle situazioni di disagio nella città. 
I problemi si risolvono non si si lava le mani, e si devono risolvere anche questi che riguardano la vita di decine e decine di raccoglitori di ferrovecchio e delle loro famiglie.
SE NO E' TROPPO FACILE FARE IL SINDACO...

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