La scoperta di nuove parti di amianto nel capannone del tubificio Erw dell'Ilva di Taranto costringe l'azienda a tenere ancora fermo l'impianto dei rivestimenti, ma la prosecuzione della commessa Snam non è in discussione. Si tratta della fornitura di 45 chilometri di tubi, per un valore di circa 5 milioni di euro, che l'Ilva ha acquisito lo scorso novembre. Un ordine che vale più della quantità perchè segna per l'Ilva la ripresa di un grosso cliente che, dopo le vicende degli ultimi anni, si era rivolto altrove per i suoi approvvigionamenti. Esiste la necessità di bonificare ulteriormente l'area del capannone del tubificio Erw, fanno sapere dall'Ilva, ma la fornitura contrattata con la Snam sarà comunque consegnata nei tempi previsti. La commessa non subirà slittamenti.
L'impianto Erw è stato già sottoposto a bonifica dall'amianto. In particolare a dicembre, comunica l'azienda, sono stati rimossi dal tetto 17mila metri quadrati di onduline in amianto. Compiuto l'intervento e constatata la regolarità, l'Asl ha quindi restituito all'Ilva l'area. Si stavano predisponendo le operazioni di riavvio del tubificio quando a febbraio dal sottotetto si sono staccate altre parti di amianto.